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Da “Novecento Italiano” all’Arte Povera: ecco l’asta del Ponte (5 dicembre)

del

Mentre il mercato italiano entra nel suo momento più caldo, con un calendario di aste che in questa settimana non lascia veramente respiro, è il momento di guardare ai cataloghi di fine anno. E la nostra prima lettura non potrebbe essere che quella dedicata a Il Ponte, casa d’aste che  in questi anni ha fatto veramente scuola nel panorama nazionale e che – citando una vecchia pubblicità – oggi vanta innumerevoli tentativi di imitazione dal punto di vista strategico. E anche per questo autunno, il dipartimento guidato da Freddy Battino non delude le aspettative proponendo ai suoi collezionisti di arte moderna e contemporanea una bella selezione di opere di artisti italiani e internazionali ricca di spunti. Tra i protagonisti del catalogo che sarà battuto il 5 dicembre prossimo nelle due tornate in programma a Palazzo Crivelli, Lucio Fontana, Fausto Melotti, Afro, Tancredi,  Adolfo Wildt, Carol Rama, Maurizio Cattelan, Vincenzo Agnetti, Mario Merz, Mimmo Rotella e Mario Schifano. A cui si affiancano autori internazionali come Roman Opalka, François Morellet, Wifredo Lam, Shozo Shimamoto, Hervé Télémaque, Joan Miró, Christo.

LOTTO 7 - Franco Bemporad, Spazio sensoriale tricromato, 1963. Olio su tela, cm 110x100. Stima: 4.000,00 - 6.000,00€
LOTTO 7 – Franco Bemporad, Spazio sensoriale tricromato, 1963. Olio su tela, cm 110×100. Stima: 4.000,00 – 6.000,00€

Il tutto per un catalogo di 246 lotti all’interno del quale si possono individuare almeno 4 sezioni “tematiche” dedicate al Novecento Italiano, Informale, Gruppo Forma 1 e Arte Povera. Oltre ad grande attenzione alla scultura. Medium, quest’ultimo, il cui mercato sta ripartendo anche grazie al lavoro fatto in questi anni proprio dal Ponte. Ma procediamo con ordine. La prima tornata inizia alle ore 10.30. 116 i lotti in gara tra i quali il primo che mi piace portare alla vostra attenzione, è il n. 7: Spazio sensoriale tricromato, olio su tela del 1963 a firma di Franco Bemporad. Valutato 4.000-6.000 euro, questo lavoro mi pare un bell’esempio di quelle «Strutture metodologiche che contrappongono al segno personale il segno, per quanto possibile, impersonale che si elimina poi in un insieme unificato» di cui parlava lo stesso artista nel 1971 e che creano una sensazione che «non è soltanto visiva ma anche tattile, vi è quindi una vibrazione della materia, una sua trasformazione in materia colore». 

LOTTO 55 - Paolo Icaro, Sigillo, 1993. Scultura in gesso, vetro e acrilici, cm 33x31x3. Stima: 3.000,00 - 4.000,00€
LOTTO 55 – Paolo Icaro, Sigillo, 1993. Scultura in gesso, vetro e acrilici, cm 33x31x3. Stima: 3.000,00 – 4.000,00€

Ormai la mia passione per Paolo Icaro è più che dichiarata da tempo e, anche in questa occasione, non posso fare a meno di segnalarvi la presenta nel catalogo del Ponte di ben tre suoi lavori collocati ai lotti 53, 54 e 55. Tra queste anche il lavoro storico Palette (lotto 53, stima: 5.000-7.000 euro) del 1982, anno in cui, dopo il suo rientro definitivo in Italia, espone al PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano. Anche se la mia preferita è Sigilloscultura in gesso, vetro e acrilici del 1993 valutata 3.000-4.000 euro (lotto 55).

LOTTO 95 - Shozo Shimamoto, Helicopter Performance Work 04, 2005. Tecnica mista e inchiostro su tela, cm 89x137. Stima: 25.000,00 - 35.000,00€
LOTTO 95 – Shozo Shimamoto, Helicopter Performance Work 04, 2005. Tecnica mista e inchiostro su tela, cm 89×137. Stima: 25.000,00 – 35.000,00€

Passato un Cronotopo di Nanda Vigo del 1964 (lotto 64, stima: 10-15.000 euro) e un piccolo ma pregevole Negativo-prositivo di Bruno Munari del 1950 (lotto 85, stima: 6-8.000 euro), al lotto 95 troviamo Helicopter Performance Work 04, tecnica mista e inchiostro su tela di Shozo Shimamoto esponente del gruppo Gutai, anche se l’opera in questione è del 2005 e risale alla sua mostra al Trevi Flash Art Museum aperta da una performance durante la quale il maestro, come si evince anche dal titolo di questo lavoro, “tirava” i colori da un elicottero. La tela è presentata con una stima di 25-35.000 euro.

LOTTO 115 - Adolfo Wildt, L'Idolo, 1915. Matita su carta cm 19x19,3. Stima: 12.000,00 - 15.000,00€
LOTTO 115 – Adolfo Wildt, L’Idolo, 1915. Matita su carta
cm 19×19,3. Stima: 12.000,00 – 15.000,00€

Si arriva così agli ultimi due lotti della prima tornata, due elegantissimi disegni di Adolfo Wildt eseguiti nel 1915 e nel 1917 (stima € 12.000-15.000): L’Idolo del 1915 (lotto 115) e Polline del 1917 (lotto 117). Si entra così nel vivo dell’asta del Ponte che alle 15.30 apre la seconda tornata (lotti 117-246) con una bella selezione di opere del nostro Futurismo e del Novecento Italiano tra le quali, al lotto 122 spicca Paesaggio marino – La tenda sul mare, un olio del 1940 di Carlo Carrà, stimato € 25.000-35.000; preceduto, al n. 121, da un raro Gino Rossi del 1913-14 (Campagna trevigiana) valutato 22-28.000 euro. 

LOTTO 122 - Carlo Carrà, Paesaggio marino - La tenda sul mare, 1940. Olio su cartone telato, cm 40x50. Stima: 25.000,00 - 35.000,00€
LOTTO 122 – Carlo Carrà, Paesaggio marino – La tenda sul mare, 1940. Olio su cartone telato, cm 40×50. Stima: 25.000,00 – 35.000,00€

Come detto, una sezione importante dell’asta del Ponte sarà dedicata all’arte informale, e qui il capolavoro assoluto del catalogo di Via Pontacci è certamente la grande tela Racconti di Guascogna eseguita da Afro nel 1951 e che troviamo al lotto 130 con una stima di 50-70.000 euro. E molto belli sono anche i due lavori di Tancredi proposti ai lotti 133 e 135. Due opere che testimoniano due differenti periodi dell’attività dell’artista: la prima è una grande tela del 1960, Città (stima: 55-70.000 euro), la seconda un lavoro su carta eseguito negli anni ’50: un Senza titolo valutato 18-25.000 euro. Ci sono poi alcuni lavori di Emilio Scanavino, tra cui la storica I nostri fiori del 1978 (lotto 161, stima € 10.000 – 15.000 ), e quattro opere di Ennio Morlotti, tra cui una tela del periodo di Corrente.

LOTTO 133 - Tancredi, Città, 1962. Olio e tempera su tela, cm 130x97. Stima: 55.000,00 - 70.000,00€
LOTTO 133 – Tancredi, Città, 1962. Olio e tempera su tela, cm 130×97. Stima: 55.000,00 – 70.000,00€

Un nucleo a parte è costituito dagli artisti del Gruppo Forma 1, sostenitori della “forma come mezzo e fine” per giungere a forme astratte oggettive: Carla Accardi è rappresentata da tre opere, tra cui Capriccio spagnolo 6, bellissima tela al lotto 170, valutata 20-30.000 euro. Di Pietro Consagra, al lotto 165 troviamo invece Colloquio con il vento, un ferro del 1962 (stima € 19.000 – 25.000 ). Del gruppo, non mancano poi lavori di Giulio Turcato, Piero Dorazio e Achille Perilli.

LOTTO 198 - Pier Paolo Calzolari, Senza titolo, anni '70. Sale su cartone, cm 100x140 (dittico). Stima: 50.000,00 - 70.000,00€LOTTO 198 - Pier Paolo Calzolari, Senza titolo, anni '70. Sale su cartone, cm 100x140 (dittico). Stima: 50.000,00 - 70.000,00€
LOTTO 198 – Pier Paolo Calzolari, Senza titolo, anni ’70. Sale su cartone, cm 100×140 (dittico). Stima: 50.000,00 – 70.000,00€

Nel cinquantenario dell’Arte Povera, non poteva poi mancare un nucleo di lavori a firma degli artisti che componevano il gruppo tenuto a battesimo da Germano Celant nel lontano 1967. E così, da un’importante collezione privata provengono  due Sali di Pier Paolo Calzolari di cui uno di grande formato valutato € 50.000 – 70.000, di Giulio Paolini abbiamo sei opere (lotti 193-197), tra cui alcuni collage di carte.  Mentre Gilberto Zorio è presente tre “stelle” valutate tra i 6.000 e i 10.000 €. Non mancano, poi, Claudio Cintoli, di cui viene proposta al lotto 206 Annodare del 1969 (stima € 6.000 – 8.000 ), Piero Gilardi – sua la bella Sassaia di fiume al lotto 162, composizione storica di grandi dimensioni valutata 10-15.000 euro – e Mario Ceroli, del quale al lotto 200 viene messa in vendita la coppia di sculture Aria di Daria, valutata € 8.000 – 12.000.

LOTTO 211 - Vincenzo Agnetti, Lo zero è la partenza e la fine di tutte le regole, 1970. Bachelite nera incisa a mano e trattata con colore bianco al nitro cm 70x70. Stima: 35.000,00 - 50.000,00€
LOTTO 211 – Vincenzo Agnetti, Lo zero è la partenza e la fine di tutte le regole, 1970. Bachelite nera incisa a mano e trattata con colore bianco al nitro
cm 70×70. Stima: 35.000,00 – 50.000,00€

Ma tra i top lot di questa tornata non mancano un bel lavoro di Vincenzo AgnettiLo zero è la partenza e la fine di tutte le regole, bachelite del 1970 proposta al lotto 211 con una stima di 35-50.000 euro. A cui segue, al lotto 222, I colori si toccano: delicatissimo trittico nelle sfumature di azzurro, uno dei “colori atmosferici” amati da Ettore Spalletti, valutato 30-50.000 euro. Passata un’ampia selezione di carte degli anni Sessanta di Carol Rama, al lotto 232 troviamo una rara e bellissima opera di Fausto Melotti, I sette savi (un elemento),  monumentale scultura in gesso dipinto eseguita negli anni ’70 e presentata con una stima di 150-200.000 euro. L’opera, che si è guadagnata anche la copertina del catalogo del Ponte vanta, peraltro, un curriculum espositivo e di pubblicazioni di tutto rispetto.

LOTTO 232 - Fausto Melotti, I sette savi (un elemento), 1960 (1978). Scultura in gesso dipinto, cm 225x55x31. Stima: 150.000,00 - 200.000,00€
LOTTO 232 – Fausto Melotti, I sette savi (un elemento), 1960 (1978). Scultura in gesso dipinto, cm 225x55x31. Stima: 150.000,00 – 200.000,00€

Non manca, poi, in catalogo Lucio Fontana, con una preziosa lamiera graffita al lotto 243, eseguita nei primi anni ’60 per Mario Queirolo e stimata 120-160.000 euro. E per finire, citiamo un’opera di Roman Opalka: Opalka 1965/1- ∞ Detail 1370001 – 1373095, testimonianza del fondamento del suo lavoro: la registrazione di una progressione che documenta il tempo e la sua definizione. “Tutta la mia opera è un’unica cosa, è le descrizione dal numero uno all’infinito. Un’unica cosa, un’unica vita” . Il lavoro è proposto al lotto 214 con una stima di 25-35.000 euro. Queste le opere più significative di un’asta veramente ricca e che sarebbe impossibile contenere in un solo articolo. L’invito, così, è sempre il solito: studiate attentamente il catalogo non facendovi abbagliare dalle stime, perché i tesori, talvolta hanno anche prezzi abbordabili -> Catalogo Asta 410 Arte Moderna e Contemporanea | Il Ponte

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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