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Indipendent Collectors: intervista al padre della community per collezionisti

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Nell’era del web 2.0 non poteva certo mancare un Social Network dedicato ai collezionisti d’arte contemporanea: si chiama Indipendent Collectors  ed è nato da un’idea del collezionista berlinese Christian Schwarm che lo ha fondato nel 2008 assieme a Ulrich Grothe e Uwe Thomas.

Logo Indipendent-Collectors
Il logo degli Indipendent-Collectors

Nato nel 1972, Schwarm colleziona arte dall’età di 23 anni e oggi la sua raccolta, iniziata con l’acquisto di alcuni lavori di Fiona Banner e Peter Piller, si compone di circa 200 opere. Collezione da Tiffany l’ha intervistato per raccontare al pubblico italiano il progetto  Indipendent-Collectors: la prima community online per collezionisti d’arte contemporanea.

Nicola Maggi: Come è nato il progetto degli Indipendent-Collectors?

Christian Schwarm:  «L’idea di creare una comunità di collezionisti d’arte nasce dalla mia personale passione per il collezionismo d’arte contemporanea e dalla mia voglia di condividerla con gli altri. Dopo aver acquistato i miei primi lavori, ho capito subito che una parte importante del collezionismo consiste nell’essere in collegamento con altri appassionati di arte contemporanea,  per trarre ispirazione dai loro interessi e dalla loro esperienza. Come al solito, ho iniziato la mia ricerca online di persone che la pensassero come me. Ma, sorprendentemente, ho scoperto che non era così facile come mi aspettavo e ho capito che i collezionisti privati d’arte apparentemente non interagiscono quasi in un mondo che, invece, è  ampiamente collegato. Questa scoperta, combinata con la mia forte curiosità su come gli altri collezionano, mi ha portato all’idea di collegare i  “collezionisti indipendenti” di tutto il mondo in una comunità online».

N.M.:  Qual è la filosofia di I-C? e … qual è il suo obiettivo?

C.S.: «Pensiamo che i collezionisti  abbiano bisogno di un proprio Social Network,  per garantire un certo dialogo in uno spazio che non sia commerciale, indipendente da interessi  d’affari. Per questo motivo non troverete alcun tipo di pubblicità classica, nella forma di banner,  sul sito. Fino ad oggi abbiamo verificato manualmente ogni nuova applicazione per fare in modo che Indipendent-Collectors rimanga una piattaforma per soli collezionisti. Naturalmente accogliamo con favore anche le persone che lavorano nel campo delle arti, ma nel processo di registrazione chiediamo loro di accettare il nostro codice etico, che chiede di non promuovere la propria attività. Non abbiamo in alcun modo intenzione di essere elitari, ma dobbiamo rimanere esclusivi per garantire una certa qualità del sito. Inoltre ci proponiamo di produrre contenuti di valore per il mondo dell’arte e per tutti coloro che sono interessati all’arte contemporanea , come il nostro ultimo progetto che è stato realizzato in collaborazione con il nostro partner globale BMW: la BMW Art Guide di  Indipendent-Collectors».

Le 4 regole base per diventare Indipendent-Collectors
Le 4 regole base per diventare Indipendent-Collectors

N.M.: Come è accolto dai collezionisti?

C.S.: «Se guardo oggi il nostro sito, mi rendo conto che, chiaramente, non ero l’unico alla ricerca di una piattaforma di questo genere e, ad ogni nuova iscrizione,  sono felice di veder crescere la comunità. Ero sicuro che sarei stato in grado di approfondire e ampliare le mie conoscenze molto più velocemente con questo sito web e posso vedere che molti collezionisti apprezzano veramente questo aspetto di I-C. Dal 2008 si sono registrati circa 4500 membri provenienti da oltre 90 paesi, che per noi è un gran numero».

N.M.: Quanto si trovano a loro agio con il collezionismo online i collezionisti d’arte?

C.S.: «Vedo che i collezionisti si sentono sempre più a loro agio con le raccolte online. E questo grazie anche al crescente numero di iniziative molto interessanti che nascono nella rete. C’è sicuramente un movimento verso il regno online, ma ciò che rimane molto importante per noi è che ai nostri membri sia assicurato un buon livello di privacy, che possano regolare singolarmente le loro preferenze».

N.M.: Cosa offre I-C ai collezionisti?

CS: «Indipendent-Collectors si compone di due caratteristiche principali: il Social Network e la presentazione di opere d’arte di proprietà di privati attraverso mostre online curate dagli stessi. I nostri membri possono interagire e scambiarsi esperienze tramite messaggi personali, messaggi in bacheca o attraverso forum di discussione. L’ispirazione e lo scambio non si realizzano solo verbalmente ma anche visivamente, grazie alla possibilità di navigare attraverso mostre online in cui i nostri membri possono presentare le loro raccolte private d’arte. In questo modo, Indipendent-Collectors offre ai suoi membri la possibilità di caricare e gestire la propria collezione privata d’arte in “depositi” online. Del deposito, ogni collezionista può decidere cosa presentare e a chi nella rete di I-C. E ‘possibile condividere tutte le mostre con tutti, così come proteggerle con password per condividerle sono con alcuni membri».

N.M.: Chi è il tipico membro della vostra rete? Ci può fare un suo identikit?

C.S.: «Il tipico collezionista membro di  Indipendent-Collectors è tra i 30 e i 50 anni. I nostri membri, nella maggioranza dei casi, provengono dall’Europa o dagli Stati Uniti e lavorano, ad esempio, nel settore finanziario, nel settore dei media, svolgono la professione medica, o sono architetti e avvocati. Abbiamo collezionisti registrati con noi, che hanno appena acquistato le loro prime opere d’arte, così come collezionisti più esperti con solide raccolte. Ciò che unisce i nostri membri è il fatto che tutti hanno una forte passione per l’arte contemporanea e vogliono vivere con essa».

N.M.: I-C è un punto di osservazione privilegiato sul collezionismo d’arte. Esistono differenze regionali nel modo di collezionare?

CS: «In un certo senso ci sono sicuramente differenze regionali. Per esempio i nostri collezionisti provenienti dai Paesi Bassi hanno la tendenza a raccogliere soprattutto artisti dal proprio paese, mentre i collezionisti provenienti dai paesi di lingua tedesca (Germania, Austria, Svizzera) e dagli Stati Uniti collezionano con una forte vocazione internazionale. Io credo che ci siano diversi “mercati regionali” per i collezionisti, che sono in gran parte influenzati dalle gallerie da cui acquistano e con cui sono in contatto. E’ molto interessante per noi osservare che i modi in cui si sono costituite le collezioni d’arte contemporanea sono fortemente diversi tra loro e dipendono dalla propria residenza. Ma, naturalmente, queste tendenze sono in continua evoluzione».

N.M. C’è qualche membro italiano nel vostro network? Se sì, hanno delle particolarità rispetto agli altri?

CS: «In questo momento ci sono 278 utenti registrati dall’Italia. Sono sicuramente membri attivi ma è difficile indicare, in questo momento, le loro particolarità».

N.M. Come sta cambiando il mondo del collezionismo? Che cosa possiamo aspettarci dal futuro?

CS: «Questa per noi è una domanda molto interessante ma a cui è difficile rispondere. Credo che il mondo del collezionismo diventerà sempre più accessibile e trasparente grazie agli sviluppi online».

I fondatori del network Indipendent-Collectors, da destra: UweThomas, ChristianSchwarm e UlrichGrothe
I fondatori del network Indipendent-Collectors, da destra: UweThomas, ChristianSchwarm e UlrichGrothe
Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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