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Da Colonia a Basilea: le fiere d’arte nella storia (p. 2)

del

La nascita delle fiere alla fine degli anni Sessanta del XX secolo è un segno molto forte del rafforzamento del mercato dell’arte contemporanea e del suo sistema regolatore. Infatti proprio in quegli anni le strutture portanti di quello che prenderà il nome di “sistema dell’arte contemporanea” diventano salde; s’impostano, inoltre, le linee guida da seguire per orientarsi meglio nel mercato sempre più internazionale dell’arte.

 

1967: nascono le moderne fiere d’arte

 

Precisamente il 15 settembre 1967 nella Kunsthalle di Colonia si svolge la prima vera fiera d’arte contemporanea. Alla Kunstmarkt Köln ’67 partecipano sessantasette gallerie, scelte accuratamente da un comitato di selezione. Già in principio dunque l’idea è quella di presentare una selezione di chi ha saputo individuare le migliori ricerche del panorama artistico internazionale. Fondata dai galleristi Hein Stünke e Rudolf Zwirner, la fiera è nata per ridare lustro al mercato dell’arte della Germania dell’Ovest, ma soprattutto per dare visibilità ai giovani artisti tedeschi. Con lo scopo di riuscire a mettere in piedi un evento di un certo spessore e per ricevere un finanziamento municipale, i due ideatori fondano assieme ad altri sedici mercanti la Verein progressiver deutscher kunsthändler. L’associazione tra art dealers consente loro di procedere con l’organizzazione della manifestazione.

Uno stand alla Kunstmarkt Köln del 1967
Uno stand alla Kunstmarkt Köln del 1967

Lo stesso anno viene organizzata, sempre dalla Verein, una seconda fiera, sempre a Colonia, ma concorrente alla prima e con un metodo di selezione più morbido: la IKI, International Kunst – und Informationsmesse. Quest’ultima viene spostata nel 1972 a Düsseldorf e nonostante il trasferimento presenta comunque segni di recessione, a causa della competitività della concittadina Art Cologne (ribattezzata così nel 1984). Nel 1974 i due eventi fieristici decidono di diventare biennali per non ledersi a vicenda, ma Düsseldorf non regge il confronto e viene soppressa.

 

Art Basel: alle origini di un “mito”

 

Nel 1970 a Basilea viene fondata un’altra fiera che tutt’oggi rimane uno dei punti fermi (se non il più importante) del sistema dell’arte. Art Basel, come Colonia, nasce per volere di alcuni galleristi: Ernst Beyeler, Trudi Bruckner e Balz Hilt. Differentemente dalla sfortunata manifestazione fieristica di Düsseldorf, quella ospitata nella città svizzera è un successo fin dal principio. La prima edizione conta, infatti, novanta gallerie selezionate accuratamente e provenienti da ben dieci paesi diversi. Soprattutto essa vede l’affluenza impressionante di 16.000 visitatori. Il trionfo iniziale la consacra immediatamente come un appuntamento imprescindibile, come uno degli eventi più attesi del panorama artistico. Nel 1973 Ernst Beyeler e Leo Castelli, tra i più importanti galleristi in quegli anni, organizzano una mostra collaterale alla fiera, per connotarla culturalmente, per attirare un pubblico interessato agli aspetti non economici dell’evento: si tratta della prima esposizione collaterale della storia delle fiere.

Una vista della prima edizione di Art Basel (1970). Photo by Kurt Wyss
Una vista della prima edizione di Art Basel (1970). Photo by Kurt Wyss

Nel 1975 Art Basel ospita circa trecento gallerie, segno che la sua notorietà è stata continua e costante: a soli cinque anni dalla sua fondazione è riuscita a diventare la principale fiera di arte contemporanea a livello internazionale. La kermesse svizzera ha luogo in un complesso detto Messen, termine tedesco che richiama i mercati che durante il Medioevo si svolgono nei periodi delle festività. Si noti che Basilea è una città fondata sempre nel Medioevo, sul fiume Reno: il nesso tra parola e storia urbanistica assume qui un valore pregnante di continuità. La prima edizione di Art Basel sembra visivamente un mercato delle pulci, come ricorda ironicamente Sarah Thorton. Questa pittoresca descrizione enfatizza per contro la pomposità delle fiere attuali e fa riflettere su quanto si siano trasformate nel corso del tempo.

 

Le basi di un “format” di successo

 

Le fiere di Colonia, Düsseldorf e Basilea delineano già quali siano le caratteristiche vincenti di una manifestazione d’arte contemporanea. Infatti sulla loro scia vengono fondate negli anni seguenti una moltitudine di altre esposizioni, tutte poggianti sugli stessi principi organizzativi.

  1. Questi primi eventi sono di fatto organizzati da alcuni galleristi e questo è molto significativo, poiché indica l’emergere di un bisogno tra i professionisti del nascente sistema di avere dei canali di vendita svincolati dalle case d’asta, già allora fin troppo ingombranti nel mercato.
  2. Le tre manifestazioni pioniere condividono alcune caratteristiche: la presenza di comitati di selezione molto esigenti, la scelta di location molto simili – ampie, anonime e vuote -, le opere presentate sono rigorosamente di artisti contemporanei e avanguardistici.

Altri caratteri, che diventeranno poi la prassi delle fiere future, mancano ancora in queste prime manifestazioni, tuttavia non bisogna attendere molto per intravederne qualcuno (per esempio l’organizzazione di una moltitudine di eventi satellite, l’inaugurazione riservata agli ospiti altolocati ecc.). Nel Novecento vengono fondate numerose manifestazioni che, prendendo a modello le prime tre fiere, riescono ad imporsi nel sistema, rimanendo ancora oggi un punto di riferimento, dei veri e propri appuntamenti a cui non mancare.

La terza e ultima puntata di questo speciale dedicato alla storia delle fiere d’arte sarà online GIOVEDI’ 23 MARZO. Non perdetela!

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