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Arte & Comunicazione: viaggio tra i numeri e i comunicati delle fiere italiane

del

Si è conclusa da poco Artissima, ed è ormai tempo di bilanci generali. Per fare analisi di questo tipo, in genere, c’è un iter piuttosto condiviso: si contattano gli uffici stampa, si chiedono informazioni, si attendono le risposte e poi si analizzano i dati ottenuti.

Questo articolo, tuttavia, seguirà un’altra metodologia: ad essere analizzati, nello specifico, non saranno tutti i dati, ma soltanto quelli inclusi nei Comunicati Stampa di chiusura di alcune tra le più importanti fiere italiane. Adottando questa metodologia, è possibile evidenziare anche quali siano gli indicatori che ciascuna delle fiere intende “mostrare”, operando in questo modo un filtro all’entrata.

In altri termini, questo articolo vuole solo restituire la fotografia delle cifre che ciascun soggetto ha voluto presentare alla stampa o ai lettori curiosi, lasciando a chi legge l’arbitrio di interpretare, ognuno secondo la propria sensibilità e le proprie conoscenze, le informazioni rivelate.

Gli indicatori abituali, si sa, sono sempre gli stessi: numero di visitatori, di espositori, e fatturato. Quest’ultimo dato, tuttavia, non sempre è facilmente raggiungibile e quindi le fiere finiscono per essere valutate sostanzialmente sulle prime due variabili, presupponendo che ad un maggior numero di visitatori e di espositori corrisponda anche un aumento del fatturato prodotto.

Analizzando i Comunicati Stampa di 4 fiere (ArtVerona, Artissima, MiArt e Artefiera) emergono anche le differenti tematiche che ciascun soggetto tende a sottolineare più di altre.

Le ipotesi di interpretazione ovviamente sono duplici: se un comunicato omette il numero di Espositori Esteri presenti in fiera, ciò può essere dovuto sia ad un numero ridotto (ipotesi pseudocomplottista) o può essere invece una scelta strategica della fiera, che omettendo tale dato dal proprio comunicato stampa intende evidenziare altri aspetti che ritiene più degni di nota.

Tra le fiere prese in esame, spicca la scelta di MiArt che ha deciso di non inserire il dato sui visitatori, ma di concentrarsi esclusivamente sui “cosiddetti” Visitatori VIP internazionali: una selezione dei visitatori totali rappresentata da “collezionisti, consulenti d’arte, curatori e direttori di museo, fondazioni private e di inserire il dato relativo alla stampa (più di 1.500 giornalisti).

Le altre fiere, hanno invece esplicitato il numero di visitatori totali: 54.800 per Artissima, 48.000 per Artefiera e 23.000 per ArtVerona.

Altro dato interessante è il rapporto tra i visitatori del presente anno rispetto a quelli 2017. Solo Artissima lo inserisce (52.000), ma andando a consultare i CS delle scorse edizioni (ad eccezione di ArtVerona, che nello scorso anno ha indicato esclusivamente la scelta dei visitatori “qualificati”: 23.000) è un dato comunque verificabile (52.000 per Artissima, 48.000 Artefiera e 45.000 MiArt).

Il numero di espositori è senza dubbio l’unico dato presente in tutti i CS di quest’anno: 195 per Artissima (che distingue tra espositori nazionali 79 ed internazionali 116), 184 per MiArt, 182 per Artefiera (di cui 152 italiani e 30 esteri) e 150 per ArtVerona.

Differiscono, invece, le informazioni relative ai premi e ai fondi: a citarne i valori i sono solo i Comunicati Stampa di ArtefieraMiart e di Artissima per un totale, rispettivamente di 50.000 €, 134.000 € e 300.000 €  (nel conteggio sono stati inseriti esclusivamente i fondi e/o i premi il cui importo monetario era espressamente indicato). Il riepilogo dei vari indicatori (o KPIs per chi ama le analytics) è invece mostrato di seguito:

 

  Artissima Artefiera MiArt ArtVerona
Gallerie (espositori) 195 182 184 150
First Entry in Fiera 47 BD ND ND
Gallerie Italiane 79 152 ND ND
Gallerie Estere 116 30 ND ND
Paesi 35 ND ND ND
Visitatori 2018 54800 48000 ND 23000
Visitatori 2017 52000 48000 45000 ND
Visitatori VIP 7300 ND 11396 ND
Fondi €  300.000,00  €   50.000,00  €   134.000,00 ND

 

Sul futuro delle Fiere d’Arte, sul loro valore strategico e su alcuni utili accorgimenti, è già stato detto molto. Per una volta, è dunque giusto lasciare che i numeri parlino da soli. In fondo, come diceva McLuhan: il medium è il messaggio.

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