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Diario Bolognese #1: Arte Fiera tra conferme e nuovi trend di mercato

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Giusto il tempo di qualche saluto poi l’atmosfera si fa subito frizzante e non ci si possono concedere distrazioni. Anche un solo minuto perso potrebbe far saltare una vendita. La preview della quarantesima edizione di Arte Fiera si è da poco aperta e i collezionisti più importanti fanno ingresso nei tre padiglioni della kermesse bolognese che dal 29 gennaio al 1° febbraio riporteranno Bologna sotto i riflettori del mercato dell’arte. Le contrattazioni iniziano all’istante e fin dai primi minuti vanno a segno vendite interessanti come i 110.000 euro pagati da un collezionista per Trauma Spaziale n. 6, tela del 1965 di Franco Grignani esposta nello stand della 10 A.M. Arte di Milano. A testimonianza di un mercato italiano in crescita dopo anni di grande difficoltà.

Franco Grignani, Trauma Spaziale n. 6, 1965
Franco Grignani, Trauma Spaziale n. 6, 1965

Ovviamente è presto per fare previsioni, ma una cosa è certa, dopo un’edizione 2015 che non ci aveva convinto particolarmente, quella di quest’anno è decisamente bella. Non potrei usare un altro termine. Belle sono le opere proposte dalle 220 gallerie presenti – mediamente di buona qualità con qualche punta di assoluto pregio -; belli sono gli stand, molto curati ed in grado di portare in fiera l’eleganza delle migliori gallerie, come nei casi di Tornabuoni, Mazzoleni o di Primo Marella. Ma sopratutto è bella l’idea di contaminare anche l’area dedicata al moderno e al post-war con il contemporaneo. L’invito dei due co-direttori a portare in fiera degli under 40 è stato accolto da molti espositori e questo dona alla kermesse bolognese una freschezza che mancava da tempo. Ma di questo ci occuperemo in altro articolo. Adesso vediamo qual è la fotografia del mercato che ci consegna Arte Fiera 2016, con particolare riferimento agli artisti storicizzati.

 

Arte Fiera: una bussola per capire i trend del mercato

 

Primo appuntamento fieristico dell’anno, Arte Fiera ci offre, come di consueto, un quadro molto esaustivo delle tendenze in atto sul mercato dell’arte. E se il fil rouge dei padiglioni 25 e 26, dedicati principalmente agli artisti storicizzati, continuano ad essere i vari Castellani, Scheggi, Bonalumi e Fontana, si fa sempre più forte la presenza di artisti della cosiddetta Pittura Analitica o di esponenti dell’Arte Cinetica e Programmata. Due linee di ricerca che, come già scritto in passato, stanno vivendo un momento di importante riscoperta da parte del collezionismo sia italiano che internazionale. Molto belle, a tal proposito, le mini-personali dedicate a Elio Marchigiani dalla galleria Primo Marella (Pad 25, Stand B52) e a Giorgio Griffa dalla torinese Giampiero Biasutti (Pad. 25, stand B76). Come interessanti sono le opere di cinetica presentate dalla già citata 10 A.M. Arte (pad. 26, stand B/77) – tra le quali alcune Dinamiche Circolari di Marina Apollonio (prezzi da 20 a 100.000 euro)o da Kanalidarte (pad. 26, stand A/80) che in fiera porta alcuni lavori del Gruppo MID e di Grazia Varisco (prezzi da 15 a 40.000 euro). E tra gli stand sono tantissime anche le opere di Alberto Biasi e Getulio Alviani.

La "personale" dedicata a Elio Marchegiani all'interno dello stand della Primo Marella Gallery ad Arte Fiera
La “personale” dedicata a Elio Marchegiani all’interno dello stand della Primo Marella Gallery ad Arte Fiera

Ma la proposta artistica di questa quarantesima edizione di Arte Fiera è aggiornata anche sui trend più recenti. In primis il ritorno del Pop italiano, il cui mercato è stato “risvegliato” dalle ultime aggiudicazioni in asta di Tano Festa e di altri protagonisti della Roma anni Sessanta. Scena artistica, quest’ultima, celebrata dalla Galleria Accademia di Torino (pad. 25, stand A/71) che, peraltro, dedica uno spazio molto particolare all’opera di Giosetta Fioroni.

L'angolo dedicato a Giosetta Fioroni nello stand dalla Galleria Accademia di Torino.
L’angolo dedicato a Giosetta Fioroni nello stand dalla Galleria Accademia di Torino.

A Mario Schifano, presente in varie gallerie assieme a Tano Festa e Franco Angeli, è dedicato invece il soloshow della galleria Maloni Arte Contemporanea (pad. 32 stand C/32). Forte anche la presenza della scultura, a dimostrazione di un rinato amore per questa arte da parte dei collezionisti. In fiera si fa da lavori di Fausto Melotti ad alcune Nature e ceramiche di Fontana fino ad arrivare a lavori Paolo Icaro, recentemente tornato agli onori della cronaca grazie all’ultima asta del Ponte e presente negli stand della P420 di Bologna e della galleria Studio la Città (pad. 26, stand A 24) di Verona che propone un lavoro del 1988 in gesso e metallo: Interno.

Paolo Icaro, Interno, 1988
Paolo Icaro, Interno, 1988

E molto presente tra gli stand di Arte Fiera, come c’era da aspettarsi, è anche Alberto Burri il cui mercato, dopo le celebrazioni del centenario della nascita avvenute lo scorso anno, è in crescita. Alcune sue opere importanti, peraltro, andranno in asta a Londra nelle evening sale di febbraio, tra le quali uno dei Sacchi esposti al Guggenheim. Tornando a Bologna, tra le opere più belle dell’artista di Città di Castello, da citare, sicuramente il Rosso Plastica del 1968 della Galleria Mazzoleni (pad. 26, stand A18) ma opere di assoluto pregio sono proposte anche da Tornabuoni Arte (pad. 26, stand A10).  Infine, ci piace rilevare anche la presenza di alcune opere di Fabio Mauri all’interno dello stand della Galleria Michela Rizzo di Venezia (Pad. 25, stand A/83), tra le quali uno Schermo in cartone del 2009 offerto a 140.000 euro. Come molto belli sono i Personaggi di Enrico Baj dalla milanese Dellupi (Pad. 26, Stand A88). Un artista, Baj ultimamente lasciato un po’ in disparte dal mercato ma che presto tornerà sulla scena come merita. E lo stesso vale per Emilio Vedova, presente in un paio stand con diverse opere come nel caso della Galleria dello Scudo (Pad 26, Stand A6), e per l’Astrattismo Geometrico ben rappresentato a Bologna da Manlio Rho, Mario Radice, Mauro Reggiani. Grande attenzione, infine, anche per Vincenzo Agnetti a cui è dedicato un soloshow dalla Osart Gallery (Pad. 32, Stand C33) che propone, tra gli altri lavori, anche un feltro del 1971, Ritratto di Donna, a 220.000 euro. Cifra decisamente interessante se si considera che il suo record in asta, datato 16 ottobre 2015, è di 202.980 euro, commissioni escluse.

Fabio Mauri, Schermo, 2009
Fabio Mauri, Schermo, 2009

Insomma, seppur  con alcuni “tormentoni”, i padiglioni 25 e 26 dove è presente, in primo luogo, il contemporaneo storicizzato, quest’anno presenta un’offerta estremamente varia e che fotografa in modo perfetto i trend del mercato dell’arte italiana. Con alcuni must immancabili, come Balla, ma anche con qualche scivolone come i recenti (troppo) specchianti di Pistoletto di cui, sinceramente, non sentivamo il bisogno. In particolare quando ad offrirli è un colosso come Tornabuoni: quello con il ritratto di Gianna Nannini è veramente inguardabile.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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