19.4 C
Pesaro

dal 2012 il primo blog dedicato al collezionismo d'arte.

ArtVerona 2015: breve guida alla visita

del

Arte contemporanea, collezionismo, mecenatismo, cultura e, soprattutto, una grande attenzione per l’arte italiana. In altre parole: ArtVerona 2015. Giunta alla sua undicesima edizione la fiera d’arte veronese prosegue il suo cammino verso l’eccellenza, forte di un progetto serio e concreto, che da piccolo evento di provincia sta trasformando questa kermesse in una degna rivale di fiere storiche quali Arte Fiera e Artissima. Dopo un 2014 che ha segnato un vero e proprio punto di svolta nella sua storia, garantendole il consolidamento istituzionale, l’edizione 2015 è ormai ai nastri di partenza e il 16 ottobre vedremo dal vivo cosa ci riserva l’appuntamento scaligero.
115 le gallerie che, fino al 19 ottobre, saranno ospitate nei padiglioni 11 e 12 di Verona Fiera, tra le quali varie  new entry di spessore che confermano la crescita qualitativa di una fiera che quest’anno vede un +20% di adesioni al programma VIP dedicato ai collezionisti.  Una crescita significativa che arriva dopo il +30% del 2014. E a crescere, oltre alla presenza di gallerie e collezionisti, è anche il budget del Piano Acquisizioni che quest’anno ammonta a 150.000 euro grazie all’attivazione di un nuovo Fondo Privato dedicato all’arte italiana, che va ad aggiungersi a quello della Fondazione Domus per l’arte emergente. Un elemento non da poco, questo, che offre un’opportunità concreta di valorizzazione degli artisti e delle gallerie partecipanti alla fiera d’arte moderna e contemporanea veronese con ricadute positive anche per il territorio, visto che  le opere acquisite andranno ad arricchire le Collezioni cittadine. I presupposti dell’edizione 2015 di ArtVerona sono dunque ottimi, adesso, però, cerchiamo di scoprire le novità di questa undicesima edizione e di prepararci insieme alla visita.

 

L’arte italiana al centro

 

In un mercato molto esterofilo come quello italiano, l’attenzione che riserva ArtVerona alla nostra produzione artistica risulta particolarmente importante. Un’attenzione che, è bene dirlo subito, non è solo “platonica” come spesso accade nel nostro Paese, ma anche economica. Una delle principali novità di questa undicesima edizione, infatti, è la nascita di un Fondo Privato Acquisizioni per l’arte italiana. Un’operazione che si svilupperà su cinque anni con un budget iniziale di 50.000 euro e volta a  scoprire nuovi, giovani talenti artistici nell’ambito del territorio e della cultura italiani; supportare la loro attività mediante borse di studio, residenze e acquisti delle loro opere presso le principali gallerie e fiere d’arte nazionali e internazionali; valorizzare il loro operato mediante l’organizzazione di mostre, eventi, seminari, prestiti. Il tutto con il coinvolgimento di collezionisti e imprenditori.

Una vista dell'edizione 2014 di ArtVerona
Una vista dell’edizione 2014 di ArtVerona

La selezione delle opere avverrà durante i giorni di fiera e sarà soggetta al giudizio insindacabile del Comitato Scientifico composto da Gianfranco Maraniello (direttore del Mart), Lorenzo Benedetti (curatore) e da Giorgio Fasol, collezionista e coordinatore del Comitato. E proprio Fasol ha spiegato lo spirito di questa iniziativa che, afferma, «nasce con i migliori presupposti perché trae spunto dalla passione, la stessa che ogni giorno accende gli animi dei collezionisti e degli imprenditori che perseguiranno insieme a me questa nuova avventura. L’idea poi che vada a sostenere i migliori talenti del nostro Paese, la rende ancora più stimolante e accattivante». E per capire la rilevanza di questo Fondo, basti pensare che le opere verranno date in deposito ad alcuni dei più importanti musei italiani con i quali ArtVerona già collabora, tra i quali: Castel Sant’Elmo di Napoli, MAGA di Gallarate, MAN di Nuoro, Mart di Rovereto, MAXXI di Roma, Merano Arte di Merano, Museion di Bolzano, Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno e Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce di Genova.

Fausto Melotti, I testimoni velati, 1977
Fausto Melotti, I testimoni velati, 1977. Melotti sarà dedicata l’edizione 2015 del format Focus XX all’interno del padiglione 11.

Ma l’attenzione di ArtVerona per l’arte italiana non si ferma qui. La fiera veronese, infatti,  apre con l’edizione 2015 un nuovo fronte di indagine sul valore dell’italianità nel sistema dell’arte attraverso format come Focus XX, volto a promuovere una modernità italiana ancora non pienamente valorizzata e teso alla rilettura dei Maestri dell’arte del dopoguerra. In questo caso Fausto Melotti di cui sarà esposto un unico grande lavoro che sintetizza il carattere di originalità del suo linguaggio, la sua attualità, alla luce di un’inesausta riscoperta del valore della materia, indagata in tutte le sue variazioni: si tratta de testimoni velati, una grande scultura dal valore installativo, realizzata dall’artista roveretano nel 1977.

 

A passeggio tra Gallerie…

 

Aggirarsi tra 115 gallerie può essere un’esperienza molto faticosa, se non ci si presenta all’ingresso di una fiera con le idee chiare su cosa si vuol vedere. E se il consiglio, come al solito, è quello di gettare uno sguardo in tutti gli stand per non farsi sfuggire qualche chicca, è bene studiarsi a tavolino almeno una bozza di itinerario. A tal proposito il sito web di ArtVerona è veramente uno strumento efficace visto che, nella sua rinnovata veste, non presenta solo un elenco anonimo di espositori, ma ci permette di scoprire in anteprima gli artisti e le opere di punta che saranno presenti nei loro stand. Ognuno, ovviamente, darà alla sua visita un taglio che soddisfi le sue preferenza in fatto d’arte. Per quanto ci riguarda, dedicheremo una particolare attenzione alla Raw Zone, ossia l’area della fiera più vocata alla ricerca e alla sperimentazione, dove sono ospitate 12 gallerie che si stanno imponendo nel panorama italiano grazie ad una proposta di altissima qualità. Anche se non mancano alcune interessanti realtà straniere.

Jacopo Candotti, Dietro l'angolo nulla di appeso, 2014. Legno, acciaio inox, criptonite. Dimensioni variabili
Jacopo Candotti, Dietro l’angolo nulla di appeso, 2014. Legno, acciaio inox, criptonite. Dimensioni variabili

Negli stand della Raw Zone, rigorosamente monografici, potremo ammirare, infatti, i lavori di alcune delle artiste protagoniste dei padiglioni nazionali alla Biennale di Venezia – quali Petra Feriancova (n. 1977) e Joanna Malinowska (n. 1972) -, e di alcuni giovani artisti italiani molto promettenti, emersi con successo durante l’ultima stagione. Iniziamo, dunque, dallo stand della A+B Contemporary Art di Brescia (Pad. 12, RZ 7) che porta in fiera le opere polimorfe di Davide Mancini Zanchi (n. 1986), vincitore del Premio Lissone 2014, riservato agli artisti under 35. Punta su Jacopo Candotti (n. 1982), invece, la milanese Galleria Arrivada (Pad 12, RZ 10) che del giovane artista bolzanese porta in fiera L’undicesima Ora, nuova serie di oggetti che l’artista ha immaginato nell’ora libera, l’undicesima appunto. Il riferimento alla finestra temporale che segue al tempo impegnato, qualunque esso sia, estranea questi oggetti dal contesto e dona a loro uno spazio d’eccezione. Nascono, così, una serie di sculture che sono dei piedistalli, dei supporti per reggere qualsiasi cosa possa essere appoggiato su di loro, tanto che la funzione al posto di essere esaltata è annegata nella forma e nella decorazione.

Francesca Longhini, Central realations, 2015. Wax, graphite and acrylic on cotton paper. Cm 120x90
Francesca Longhini, Central realations, 2015. Wax, graphite and acrylic on cotton paper. Cm 120×90

Il delicato lavoro di Francesca Longhini (n. 1985) che, attraverso l’uso di diversi materiali e tecniche pittoriche, ci spinge verso una riflessione sui concetti di identità ed unicità, è la proposta artistica della galleria Cart Contemporary Art di Monza (Pad. 12, RZ 2) che alla giovane artista bresciana ha da poco dedicato una personale. E delicatissimi sono anche i lavori su carta di Anna Gramaccia (n. 1980) portata a Verona dalla RizzutoGallery di Palermo (Pad. 12, RZ 1).  Mentre la Doppelgaenger di Bari (Pad. 12, RZ 9) si presenta a Verona con due dei più noti street artist italiani del momento: Sten & Lex (n. 1982).

Sten&Lex, Senza titolo, 2013. Stencil. cm 70x140
Sten&Lex, Senza titolo, 2013. Stencil. cm 70×140

Proseguendo tra gli stand della Raw Zone, troviamo la bergamasca Traffic Gallery (Pad 12, RZ 4) con Cosimo Terlizzi (n. 1973) e la torinese Van Der (Pad 12, RZ 12) che porta il duo Vittorio Mortarotti & Anush Hamezhian (n. 1982 – n. 1980). Mentre la galleria Villa Contemporanea di Monza propone alcuni lavori di Mirko Canesi (n. 1981), artista che pone al centro della sua ricerca la natura, per indagare concetti come la violenza e il potere.

Mirko Canesi, Scudo, 2015. Pannello pieghevole, legno ricoperto con pvc effetto legno, tarsie in pvc, ottone (particolare). cm 285x230x0.5
Mirko Canesi, Scudo, 2015. Pannello pieghevole, legno ricoperto con pvc effetto legno, tarsie in pvc, ottone (particolare). cm 285x230x0.5

Puntano, invece, su artisti stranieri la Galleria Fuori Campo di Siena (Pad 12, RZ3) che si presenta a Verona con alcuni lavori  di João Freitas (n.1989) – vera e propria scoperta per la scena europea – e la Z2O Gallery (Pad. 12, RZ6) di Roma che proprone la russa Ekaterina Panikanova (n. 1975).

 

…e Spazi Indipendenti

 

Per il suo taglio improntato alla qualità, ma senza quella atmosfera paludata ed elitaria che spesso si respira nelle fiere, ArtVerona è con molta probabilità il luogo migliore per fare la prima esperienza nel mondo dell’arte, del collezionismo e per scoprire quanto ha da offrire la scena artistica italiana. La fiera scaligera, infatti, propone ai suoi visitatori un interessante panorama che si compone non solo di gallerie, ma anche di spazi indipendenti. Ossia di quelle realtà no-profit che svolgono un’attività importantissima di incubatori per l’arte e che raramente trovano spazio in un evento fieristico. E anche in questo ArtVerona si distingue: sono ormai 6 anni che la fiera veronese, infatti, dà spazio e visibilità alle più interessanti realtà artistiche e sperimentali italiane, che si muovono in maniera autonoma ed emancipata rispetto al sistema istituzionale e che sono spesso catalizzatrici di nuove tendenze.

Un progetto realizzato da ZOE
Un progetto realizzato da ZOE

Quest’anno sono 15 gli spazi selezionati e che potrete conoscere all’interno dell’area dedicata al Format i6 (pad. 12) dove presenteranno liberamente i propri progetti, i talk, le performance e gli incontri aperti al pubblico. Il tutto con un tema di fondo che è una vera e propria sfida: La Qualità. Si va dal centro Atipografia, nato nel 2014 ad Arzignano (VI) con lo scopo di esporre, promuovere e documentare l’arte contemporanea, al collettivo torinese Print About Me nato nel settembre 2011 in difesa della stampa d’arte ed evolutosi in progetto editoriale e residenza d’artista, passando per il Site Specific di Scicli, collettivo di artisti e professionisti che trova in Sasha Vinci il suo fondatore e direttore artistico, e ZOE, startup no-profit per la valorizzazione di beni e attività culturali, tra le poche realtà italiane ad essere qualificata come  “impresa sociale”.

Giorgio Griffa, Linee Orizzontali, 1973
Giorgio Griffa, Linee Orizzontali, 1973

Merita attenzione, poi, Some Velvet Drawings, progetto che, attraverso il lavoro di 50 artisti selezionati dalla curatrice Eva Comuzzi, intende portare l’attenzione verso la dimensione silenziosa e intimista del disegno, quella che spesso, ancora oggi, è traccia di una prima intuizione, segno aperto dalle mille possibilità. Non dimenticate, infine, di dare uno sguardo al programma culturale che quest’anno si presenta particolarmente interessante. Oltre ai classici talk, infatti, l’edizione 2015 di ArtVerona presenta un nuovo format di incontri, atupertu, veri e propri speed date di 30′ che, nel fine settimana, offrono al visitatore l’opportunità di avvicinarsi, parlare, contraddire apertamente o discutere amabilmente con gli artisti all’interno dello stand della galleria che lo rappresenta. Uno scambio autentico, un momento per fruire gli spazi espositivi  anche come luoghi di cultura e di confronto.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
Condividi
Tags

recenti

L’archivio d’artista: un possibile modello per il collezionismo

Archivi d'artista: crocevia di creatività, storia e mercato. Esplora la loro importanza per la valorizzazione e l'autenticità delle opere.

Mercato dell’arte: analisi del report Art Basel e UBS 2024

Analisi mercato dell'arte: rapporto Art Basel e UBS 2024. Trend, sfide e prospettive nel settore dell'arte dopo la pandemia.

Mercato NFT: evoluzione e nuove frontiere del collezionismo 3.0

Collezionismo artistico e NFT: l'impatto della pandemia, il boom digitale, e le sfide nel mercato dell'arte.

Articoli correlati

Iscriviti alla nostra newsletter e scarica gratuitamente il Report Mercato Arte 2022!

Iscriviti subito alle news di Collezione da Tiffany e riceverai, ogni settimana, gratuitamente, contenuti esclusivi dedicati al collezionismo d’arte e consigli sulla conservazione delle opere, sugli aspetti legali, e su tutto ciò possa aiutarti a collezionare e conservare l’arte ed essere felice.

 

Completa il form e potrei scaricare subito gratuitamente il nuovo Report Mercato Arte 2022!

Sono un collezionista

Grazie la tua iscrizione è andata a buon fine!