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Aste di Fotografia: appuntamenti da Boetto, Finarte e Minerva

del

Mentre nel romano Palazzo Odescalchi fervono i lavori per l’appuntamento di dicembre alla Minerva Auctions, il calendario italiano delle aste di fotografia entra nel vivo con la vendita del 3 novembre prossimo da Boetto a Genova e il debutto della rinata Finarte che alla Permanente di Milano, l’11 novembre, mette all’incanto una selezione di 69 opere di fotografi italiani. Eccovi alcune anticipazioni.

 

Catalogo internazionale per Boetto

 

Si è chiusa ieri pomeriggio la preview milanese della prossima asta di fotografia di Boetto che si terrà il 3 novembre alle ore 18 presso la sede della casa d’aste genovese. In catalogo 160 lotti che offrono ai collezionisti una panoramica dell’evoluzione del linguaggio fotografico lungo il XX secolo, fino ad arrivare a quel superamento, iniziato negli anni Ottanta del secolo scorso, della distinzione tra fotografi puri e artisti che utilizzano la fotografia per le loro ricerche. E, così, se in catalogo non mancano opere di Henri Cartier Bresson (come la bellissima Siphnos del 1961 in catalogo con una stima di 6.000-6.700 euro), tra i principali lotti della serata troviamo una serie di lavori che portano la firma di Luigi Ontani, Grazia Toderi, Andres Serrano, Shirin Neshat, Hiroshi Sugimoto, Nobuyoshi Araki o Nan Goldin, passando per due degli esponenti principali della cosiddetta Scuola di Düsseldorf : Thomas Struth e Thomas Ruff. Tutti artisti che, attraverso il loro utilizzo delle immagini fotografiche, hanno contribuito a sottolineare la capacità della fotografia di introdurre tematiche di carattere concettuale, e passare quindi dalla rappresentazione del reale alla sua interpretazione.

HIROSHI SUGIMOTO Mathematical Form: Surface 0002. Hypersphere: Constant Curvature Surface, Revolution of Hyperbolic Type 2004. Stampa ai sali d'argento. 60,9x50,8 cm. Stima: 15.000-16.500
HIROSHI SUGIMOTO, Mathematical Form: Surface 0002. Hypersphere: Constant Curvature Surface, Revolution of Hyperbolic Type, 2004. Stampa ai sali d’argento. 60,9×50,8 cm. Stima: 15.000-16.500

Un taglio particolare, quello dell’asta Boetto del prossimo 3 novembre, che non a caso si apre con due nuclei dedicato a Man Ray e Florence Henri che, idealmente, fanno da introduzione alle opere più contemporanee. Di Man Ray (1980-1976) viene offerta in vendita la collezione realizzata nel 1975 per l’edizione italiana del volume Autoritratto, curato dall’editore Mazzotta. 23 fotografie che coprono quasi interamente il percorso fotografico dell’artista americano: dai ritratti degli amici-colleghi (Duchamp, Braque ecc.), alla serie degli enigmi, fino al caratteristico Potrait d’un Poéte (Juliet), scelto per la copertina del catalogo e sicuramente una delle foto più emblematiche di una visionarietà e di un’interpretazione tra il surreale e il desiderio di condividere col soggetto la magia dell’intimismo e del dualismo personalistico.

MAN RAY, Portrait d'un poète (Juliette), 1954/1975. Edizione del 1975 da una fotografia del 1954. 59x41,5 cm. Stampa ai sali d'argento, esemplare 22/23. Stima: 3.000-4.000 euro
MAN RAY, Portrait d’un poète (Juliette), 1954/1975. Edizione del 1975 da una fotografia del 1954. 59×41,5 cm. Stampa ai sali d’argento, esemplare 22/23. Stima: 3.000-4.000 euro

Più o meno agli stessi anni (1976-1977) appartengono anche le edizioni delle 10 fotografie che compongono il secondo nucleo dell’asta, dedicato a Florence Henri (1893-1982). Allieva di Josef Albers e Laszlo Moholy-Nagy (che nel 1928 le dedicherà un articolo sulla rivista  “I 10” pubblicata ad Amsterdam), la Henri è tra le grandi innovatrici dell’uso del mezzo fotografico. Con le sue fotografie, infatti, elabora un linguaggio che attraversa le esperienze del Costruttivismo e del Surrealismo e dove l’uso di elementi geometrici, di specchi o di speciali accorgimenti nella ripresa, rendono enigmatiche le immagini  che nella loro complessità spaziale  si legano  perfettamente alle ricerche plastiche di artisti come l’amico Van Doesburg.

FLORENCE HENRI, Nature Morte, 1935/1977. Stampa successiva ai sali d'argento. 30x40 cm. Esemplare 2/9. Stima: 1.500-2.000 euro.
FLORENCE HENRI, Nature Morte, 1935/1977. Stampa successiva ai sali d’argento. 30×40 cm. Esemplare 2/9. Stima: 1.500-2.000 euro.

Completa il catalogo di Boetto una ricca selezione di opere dei nostri maggiori fotografi, tra le quali spiccano le 14 stampe vintage, datate tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, di Gabriele Basilico (1944-2013), uno dei protagonisti indiscussi dell’arte fotografica italiana. Scomparso nel 2013,  Basilico è stato uno dei più consapevoli critici visivi dell’architettura. Il suo stile, non appariscente e in controtendenza rispetto all’epoca, si esprime attraverso la fotografia in bianco e nero di paesaggi industriali e aree urbane, soggetti privilegiati dall’autore. Accanto a Basilico, non poteva poi mancare Luigi Ghirri (1943-1992), punto di riferimento per tanti artisti e protagonista dell’onda rinnovatrice dell’arte fotografica degli anni Ottanta. Di lui è offerta in asta Solara del 1986, stampa vintage che ben testimonia la sua predilezione per l’uso di colori delicati e non saturi che generano paesaggi sospesi, talmente estremizzati nell’inquadratura e nella cromia che vengono stravolti, subendo un processo di variazione dal reale all’iperreale al non-reale affatto.

LUIGI GHIRRI, Solara, 1986. Cibachrome, vintage. 32x47 cm. Stima: 5.500-6.100 euro
LUIGI GHIRRI, Solara, 1986. Cibachrome, vintage. 32×47 cm. Stima: 5.500-6.100 euro

Tra gli altri lotti di un catalogo che comprende anche lavori di Gianni Berengo Gardin, Massimo Piersanti, Mario Schifano (tra le sue opere in catalogo anche un Paesaggio realizzato con Franco Fontana), Nino Lo Duca e Mario Cresci, ci piace citare, poi, il gruppo di vintage di Ugo Mulas: tre “ritratti” di Pietro Consagra, Osvaldo Licini e Lucio Fontana del 1958, a cui si aggiunge una cartella di 10 fotografie dedicata a Marcel Duchamp del 1972. Una serie di opere che sono testimonianza degli anni in cui in Mulas matura il progetto di un reportage dedicato alla scena artistica italiana e internazionale.

UGO MULAS, Carlo Cardazzo e Lucio Fontana.XXIX Esposizione Biennale Internazionale d'Arte 1958. Stampa ai sali d'argento, vintage. 24x31 cm. Stima: 2.000-2.300 euro
UGO MULAS, Carlo Cardazzo e Lucio Fontana.XXIX Esposizione Biennale Internazionale d’Arte 1958. Stampa ai sali d’argento, vintage. 24×31 cm. Stima: 2.000-2.300 euro

Infine, troviamo alcuni lavori di Paola Agosti – tra i quali un bellissimo ritratto di Andy Warhol del 1971 – e una decina di scatti di Tazio Secchiaroli, appartenenti alla sua produzione degli anni Sessanta quando, abbandonata la fotografia d’assalto, inizia a dedicarsi a reportage fotografici dei set cinematografici, inventando, così, un nuovo genere fotografico. Di fatto Secchiaroli è il primo fotoreporter del cinema e tra gli anni Sessanta e Ottanta  lavorerà con i più importanti registi e attori sia italiani che internazionali. Bellissimi gli scatti realizzati sul set di 8½ di Federico Fellini di cui la casa d’aste Boetto offre anche alcune stampe vintage.

 

Finarte debutta con un omaggio alla fotografia italiana

 

E’ tutta dedicata alla fotografia italiana, invece, la selezione che sarà offerta da Finarte in occasione della sua prima asta che si terrà il prossimo 11 novembre alla Permanente di Milano. 69 lotti che comprendono, tra le altre, una ventina di opere provenienti dalla collezione di Fabio Castelli, uno dei più importanti e raffinati collezionisti di fotografia del nostro Paese. Una scelta, quella di offrire solo autori italiani, che rappresenta – spiegano dal dipartimento di fotografia della rinata casa d’aste milanese –  «una dichiarata sfida culturale dettata dall’esigenza di valorizzare un movimento che è stato finora spesso sottovalutato, non solamente dal mercato». «Questo catalogo – aggiungono – non è stato concepito come il contenitore di una sequenza di pezzi in vendita, ma come l’occasione di una riflessione critica che si sofferma su autori e opere per illustrarne anche il valore storico e culturale con didascalie che non trasmettono solo i dati tecnici, ma allargano il discorso per consentire a tutti una conoscenza più consapevole delle opere in asta». Frutto di un’accurata selezione, le opere che compongono il catalogo di Finarte offrono un excursus attraverso varie generazioni di fotografi, da quelli già “storicizzati” ai più giovani: da Luigi Ghirri, Franco Fontana e Olivo Barbieri fino ad arrivare alle sperimentazioni con gli ologrammi di Dora Tass. Tra i lavori più interessanti troviamo Il muro rococò (1943) di Giuseppe Cavalli (stima: 7.000-10.000 euro), opera che ben evidenzia la ricerca tenacemente perseguita dall’autore di una fotografia artistica che sappia ricavare dalla realtà spunti per un esito intensamente poetico con dichiarate sfumature metafisiche.

Franco Grignani, Tensione scacchiforme, 1957.Stampa in bianconero ai sali d’argento su carta baritata. 49 x 39 cm. Stima: 4.000-5.000: Courtesy: Finarte Spa.
Franco Grignani, Tensione scacchiforme, 1957.Stampa in bianconero ai sali d’argento su carta baritata. 49 x 39 cm. Stima: 4.000-5.000: Courtesy: Finarte Spa.

Scorrendo il catalogo ci si imbatte, poi, in Tensione scacchiforme (1957) di Franco Grignani (stima: 4.000-5.000 euro), bell’esempio della ricerca legata ai fenomeni della percezione, alle distorsioni ottiche e alle indagini che anticipano l’estetica della Op Art, a cui l’artista approda dopo un inizio che lo vede muoversi nel clima del Futurismo e dell’Astrattismo degli anni Trenta.

Luigi Veronesi, Colore 5, 1987. Fotogramma su carta colore. 68 x 48 cm. Stima: 4.000 - 5.000 euro
Luigi Veronesi, Colore 5, 1987. Fotogramma su carta colore. 68 x 48 cm. Stima: 4.000 – 5.000 euro. Courtesy: Finarte spa

Non mancano, poi, lavori di Franco Fontana e Luigi Veronesi, grandissimo interprete, quest’ultimo, della fotografia astratta. Pressoché in contemporanea con Moholy- Nagy, Shad e Man Ray, Veronesi lavora sulla tecnica off camera del fotogramma ottenuto, come nel caso di Colore 5 (stima: 4.000-5.00 euro), poggiando direttamente su una superficie fotosensibile l’oggetto che intende riprendere.

Mario Giacomelli, Paesaggio, 1983. Stampa in bianconero ai sali d’argento su carta baritata. 70 x 97,5 cm. Stima: 15.000 - 18.000 euro: Courtesy: Finarte spa.
Mario Giacomelli, Paesaggio, 1983. Stampa in bianconero ai sali d’argento su carta baritata. 70 x 97,5 cm. Stima: 15.000 – 18.000 euro: Courtesy: Finarte spa.

Di Luigi Ghirri, invece, l’asta Finarte propone tre opere tra cui Milano, XVII Triennale (Allestimento di Teatro domestico), che mette in evidenza tutta la sua abilità di indagare il rapporto fra essere e apparire in un gioco di raffinatissime intuizioni visive. E splendido è il Paesaggio del 1983 di Mario Giacomelli, uno dei pochi autori italiani ad essersi guadagnato una fama internazionale grazie ad una elaborata e riconoscibilissima tecnica di stampa dai fortissimi contrasti e ad una ricerca che ha anticipato la poetica della Land Art. Per non parlare dei lavori di Enrico Cattaneo, di cui vengono offerti alcuni lavori tratti dalle serie In regress e Pagine, chiari esempi di una radicalità concettuale che non dimentica il senso estetico.

 

Aspettando Minerva Auctions: qualche anticipazione sull’asta di dicembre

 

Infine, si preannuncia molto interessante l’asta che la Minerva Auctions di Roma sta organizzando per il prossimo 3 dicembre. Il catalogo è ancora in fase di lavorazione, ma già sappiamo che i lotti che verranno battuti saranno più di 200, con un focus dedicato alla fotografia italiana. Tra i nomi di spicco che comporranno l’offerta della casa d’aste di Palazzo Odescalchi: Luigi Ghirri, di cui saranno proposte 4 fotografie vintage degli anni Settanta, Gabriele Basilico, Mario Giacomelli e Gianni Berengo Gardin.

Luigi Ghirri, Marina di Ravenna, 1972. Stima: 2800-3200 euro. Courtesy: Minerva Auctions.
Luigi Ghirri, Marina di Ravenna, 1972. Stima: 2800-3200 euro. Courtesy: Minerva Auctions.

In catalogo non mancheranno i nomi dei grandi fotografi internazionali, come Nobuyoshi Araki, Nan Goldin e Frank Horvat. E saranno presenti anche autori meno noti al grande pubblico, ma assolutamente interessanti come Stefano Robino, Mimmo Castellano, Federico Patellani, Riccardo Moncalvo e Enrico Pasquali.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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