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Aste: finale di stagione nel segno di Art-Rite e Martini Studio d’Arte

del

Anche questa stagione di aste si sta avviando verso la sua conclusione. Tra le ultime case a far battere i propri martelletti Art-Rite – che si presenterà al suo pubblico il 14 dicembre prossimo a Milano con una selezione strettissima di 68 lotti suddivisi in Day Sale e Evening Sale -, e Martini Studio d’Arte, che per il suo appuntamento a Brescia del 18 dicembre di lotti ne ha messi insieme 156.

 

Art-Rite: dal giovane Adami al grande Perilli

 

La giovane casa d’aste milanese Art-Rite giugne alla sua 16esima asta di arte moderna e contemporanea con un’accurata selezione di opere: 68 in tutto, suddivise in due tornate che saranno battute il 14 dicembre: 53 nella Day Sale delle ore 16.30 e 14 nell’Evening Sale delle 17.30. Il catalogo di Day Sale si apre con Jardin errant, preziosa quanto rara raccolta di litografie di Guillaume Corneille edita da Arturo Schwarz nel 1963 (lotto 1, stima: 1.000-1.500 euro), in cui l’immaginario caratteristico del Gruppo CO.BR.A ben dialoga con il testo poetico.

LOTTO 6 – VALERIO ADAMI, Le (R)azioni di un fatto n.4, 1959. Olio su tela, 100×80 cm.

Tra le opere più interessanti di questa prima selezione, due dipinti del primo Valerio Adami, ancora memore della lezione parigina di matrice surrealista di Roberto Matta Echaurren e Wifredo Lam: Studio di figura umana aggrappata del 1957 (Lotto 5, stima: 4.500-5.500 euro) e Le “r” azioni di un fatto n. 4 del 1959 (Lotto 6, stima: 6.000-8.000 euro). Al lotto 9 invece, troviamo Senza titolo (1949) una  rara tempera su carta di Bice Lazzari, in catalogo con una stima di 1.000-2.000 euro, che ci mostra uno degli esempi di maggiori dimensioni di tramature pittoriche utilizzate come pattern per la produzione di tessuti, testimonianza della pratica a cui l’artista si dedicava nel dopoguerra.

LOTTO 9 – BICE LAZZARI, Senza titolo, 1949. Tempera su carta, 39,8×50,5 cm.

Un’iconica tela di Hsiao Chin (Lotto 12, stima: 7.000-9.000 euro) e un collage di buste bruciate di Turi Simeti (Lotto 13, stima: 7.500-9.500 euro), entrambi de. 1961, introducono un inconsueto lavoro di Davide Boriani, esposto nel settembre del 1959 presso la Galleria Pater, nella cruciale mostra che portò alla Dichiarazione Miriorama 1, atto di fondazione del Gruppo T. Proposta al lotto 13 con una stima di 15-20.000 euro, l’opera è intitolata Tempo Fermo.

LOTTO 14 – DAVIDE BORIANI, Tempo Fermo, 1959. Tecnica mista su tela di juta, 100×80 cm.

L’evoluzione verso la semplificazione analitica delle geometrie è introdotta dal dipinto Concetto costruttivo elemento geometrico – linea blu di Mario Nigro (Lotto 20, stima: 20-30.000 euro) e trova nel rigore dalla pittura di Claudio Verna una delle interpretazioni meglio riuscite, qui rappresentato da A57 del 1971 (Lotto 22, stima: 7-9.000 euro).

LOTTO 20 – MARIO NIGRO, Concetto costruttivo elemento geometrico – linea blu. Acrilico su tela, 80 x 120 cm

Al lotto 28 abbiamo invece una Rottura (1951) di Agenore Fabbri  valutata 8-10.000 euro. Passata la sessione di scultura, dove troviamo opere di Umberto Mastroianni, Piero Consagra, Giuseppe Marotta e Mirella Bentivoglio, ci imbattiamo in una una serie di opere Pop dove spiccano un acrilico di Tano Festa del 1970, Spaesaggio (Lotto 37, stima: 7.500-9.500 euro) e due décollage di Mimmo Rotella degli anni Cinquanta: lotti 38 e 39, entrambi valutati 3.000-6.000 euro.

LOTTO 55 – ACHILLE PERILLI, The Fundamental, 1989. Tecnica mista su tela, 150 x 200 cm

Tra i primi lotti dell’Evening Sale, spicca The Fundamental (1989), monumentale geometria di Achille Perilli (Lotto 55, Stima: 30-40.000 euro), la cui struttura, caratterizzata da un cromatismo brillante, sembra assumere un aspetto tridimensionale, favorito dalle grandi dimensioni della tela. Subito dopo abbiamo Juke Box (Boit ā Désordre)  di Valerio Adami (Lotto 56, Stima: 20-25.000 euro) e Davanti e dietro, retro d’affiche di Mimmo Rotella datato 1958 (Lotto 57, Stima: 35-45.000 euro), la cui superficie mostra una fitta stratificazione di manifesti strappati, applicati al verso, che mettono in rilievo le tracce d’intonaco e di sedimenti.

LOTTO 57 – MIMMO ROTELLA, Davanti e dietro, 1958. Décollage su cartone, 50 x 67 cm

Al lotto 59 abbiamo, invece, una struttura in ferro e cemento del 1996 di Giuseppe UnciniSpazicemento n. 59, stima: 30-40.000 euro – seguita, a poca distanza, da Sopraffazione ‘69, raro collage di Emilio Vedova del 1969 (Lotto 61, Stima: 12-18.000 euro), con interessanti riferimenti storico – politici e che precede uno dei primi landscape di Roberto Crippa, costituito da rilievi in sughero e carta di giornali (Lotto 61, Stima: ,18-24.000 euro).

LOTTO 61 – EMILIO VEDOVA, Sopraffazione ‘69, 1969. Carta stampata, pittura a tempera, pastello, 55 x 85 cm

Al lotto 65 troviamo Con motivo della tradizione (stima: 30-40.000 euro), capolavoro di Achille Perilli del 1958 dalla superficie pittorica molto densa, solcata da segni grafici, chiaro preludio dei celebri Fumetti, che scaturiranno solo nella produzione del decennio successivo. La sezione finale del catalogo è impreziosita da una tela informale di Toti Scialoja dalla forte carica gestuale e da uno dei più importanti assemblage mai realizzati da Ben Vautier, che vanta una storia espositiva di grande prestigio, tra cui l’esposizione alla Galleria di Bischofberger di Zurigo nel 1971.

 

Martini Studio d’Arte e la “Z” di Zorro/Cattelan

 

Un’unica tornata e 156 lotti per Martini Studio d’Arte, che batterà la sua asta di arte moderna e contempranea a Brescia il 18 dicembre prossimo. Top lot dell’asta Senza titolo (Zorro) acrilico su tela del 1993 di Maurizio Cattelan (Lotto 76, stima: 300-400.000 euro). La tela è squarciata in 3 pezzi, creando la z di Zorro nello stile di Lucio Fontana. In questo modo Cattelan stabilisce il suo personaggio di vendicatore mascherato che ha giurato di gettare luce sulla commedia umana, attraverso il filtro del sistema dell’arte.

Lotto 76 – Maurizio Cattelan, Senza titolo (Zorro), 1993. Acrilico su tela, cm. 80 x 100

In questo lavoro, apparentemente semplicissimo, si trovano tutte le figure retoriche che costituiscono il suo lavoro: l’appropriazione caricaturale di lavori del passato, la favola moralizzante e, soprattutto, questa insolente maniera di irrompere nel sistema dei valori, che è la caratteristica prima del suo fare.  Considerando i numerosi remakes che ha fatto (la prima opera della serie è del 1986), si può notare che tutti condividono un metodo analogo: la struttura formale sembra familiare, ma gradualmente ed insidiosamente nuovi livelli di significato capovolgono radicalmente le nostre percezioni.

Lotto 13 – Antonio Scaccabarozzi, Prevalenze, Grigio 1/5 (B.Vi.A.G.R.), 1974. Acrilico su tela, cm. 63 x 63

Visto il top lot riavvolgiamo, però, il nastro e procediamo con ordine nella nostra lettura del catalogo Martini che presenta varie pere di un certo interesse. Da quelle di Julio Le Parc che troviamo subito in apertura ai lavori di Marcello Morandini, Lucia di Luciano e Antonio Scaccabarozzi. Di quest’ultimo molto bello Prevalenze, Grigio 1/5 (B.Vi.A.G.R.), acrilico su tela del 1974 proposto al lotto 13 con una stima di 10-12.000 euro.

Lotto 16 – Sandro De Alexandris, Doppio orizzontale, 1966-67. Cartoni Schoeller incisi sovrapposti su tavola, cm. 30 x 30

Ricco di spunti e suggestioni, questo catalogo accosta, ad opere di artisti conosciutissimi, lavori di nomi che stanno piano piano uscendo dal cono d’ombra in cui il tempo li aveva relegati. E’ il caso di Sandro De Alexandris, artista di cui abbiamo già parlato varie volte quest’anno e del quale troviamo due interessanti Cartoni Schoeller ai lotti 15 e 16: Rilievo R/13 del 1970 (Stima: 3-4.000 euro) e Doppio orizzontale del 1966-67 (stima: 5-6.000 euro). Pochi lotti dopo ecco una piccola selezione di lavori di Agostino Bonalumi dove spicca la tela estroflessa del 1983, Blu, proposta al lotto 20 conuna stima di 40-50.000 euro.

Lotto 20 – Agostino Bonalumi, Blu, 1983. Tecnica mista su tela estroflessa, cm. 70 x 70

Al lotto 35 abbiamo Personaggi solari, olio su tela di Enrico Baj realizzato nel 1955, appartenente a quelle opere che l’artista realizza prima di dedicarsi ai suoi famosi “generali”. Sempre agli anni Cinquanta risale anche Vortice, bella tecnica mista su tela di Gianni Dova poposta al lotto 38 con una stima di 20-25.000 euro. Sono valutati 30-40.000 euro, invece, i due pastelli su carta i Hans Hartung che troviamo ai lotti 45 e 45: P1958-60 del 1958 e Senza titolo, sempre del 1958. Lavori che aprono la strada a due reticoli di Piero Dorazio. Il primo, Trama grigia (1962) realizzato ad olio su tela (Lotto 49, stima: 70-80.000 euro) e il secondo, a mio avviso anche più bello, ad acquerello su carta: Senza titolo del 1964 (Lotto 50, stima: 12-14.000 euro).

Lotto 53 – Leoncillo, Senza titolo. Scultura in terracotta, cm. 20,5 x 10 x 6

Si arriva così al punto più caldo dell’asta dove incontriamo, al lotto 52, un Senza titolo del 1963 di Mark Tobey (Stima: 50-60.000 euro) seguito da una piccola, ma preziosa, scultura in terracotta di Leoncillo, valutata 50-60.000, euro che inaugura una piccola ma bella parentesi dedicata alla scultura. Passato lo Zorro di Cattelan, ecco che il catalogo Margini ci offre Discharge lege artis conversion (Violet), installazione a 3 elementi di Joseph Kosuth del 1986 (Lotto 77, stima: 40-50.000 euro).

Lotto 77 – Joseph Kosuth, Discharge lege artis conversion (Violet), 1986. Installazione 3 elementi, neon viola, cm. 70 x 210 (allestita)

Seguono da due lavori dei metà anni Sessanta di Gianfranco Baruchello valutati entrambi 20-25.000 euro: Shake Well del 1965 (lotto 78) e Smith-voce-di bambola cavaliere corazzato del 1966.

Lotto 78 – Gianfranco Baruchello, Shake Well, 1965. Tecnica mista su tavola e plexiglas sovrapposti, cm. 30 x 36,5 x 4,5

Ugo la Pietra, Irma Black, Vincenzo Agnetti, Emilio Prini e Fabio Mauri – di devastante intensità la sua Saponi (da Ebrea) del 1975 che troviamo al lotto 91 con una stima di 15-20.000 euro – animano la seconda parte di questa asta che si pospetta molto interessate.

Lotto 91 – Fabio Mauri, Saponi (da Ebrea), 1975. Scultura, legno, sapone e carta, cm. 32,5 x 26,5 x 7

Tra le punte di pregio si segnala anche il bel Misure n.1 (1965) di Bice Lazzari proposto al lotto 102 con una stima di 30-40.000 euro. Non manca neanche un omaggio a Ettore Spalletti di cui abbiamo Anfora (lotto 104), scultura del 1990 valutata 40-60.000 euro. Infine chiude il catalogo una selezione di multipli d’artista dove non mancano, anche in questo caso, pezzi interessanti.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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