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Aste: Phillips insegue il record di Burri con un lavoro da 10 milioni $

del

Mentre si avvicinano le aste londinesi e la Thinking Italian di Christie’s – unica delle celebri Italian Sale in programma quest’anno -, da New York arriva l’annuncio che il prossimo 15 novembre sarà battuto in asta Grande legno e rosso capolavoro di Alberto Burri che potrebbe infrangere il precedente record dell’artista di Città di Castello. A dare la notizia è la casa d’aste Phillips che è riuscita a convincere la famiglia italiana che lo possedeva da 50 anni, a metterlo in vendita in occasione della prossima Evening Sale di 20th Century & Contemporary Art.

Esposta per la seconda volta in pubblico in occasione della grande retrospettiva che ormai tre anni fa il Guggenheim dedicò a Burri ed eseguita nel 1957-1959, l’opera è rimasta nella stessa collezione privata per oltre cinquant’anni, ossia da quando fu comprata dalla famosa Galleria La Tartaruga di Roma, poco dopo la sua prima esposizione nel 1957. Valutato tra i 10 e 15 milioni di $ il capolavoro è adesso pronto a battere il record d’asta di Burri attualmente fissato a 11.549.600 $ (13.150.663 $ compreso il Buyer’s Premium). Fu realizzato con l’opera Sacco e Rosso del 1959 in occasione della Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s del 10 febbraio 2016 a Londra. Un risultato storico per il nostro artista; l’unica volta in cui ha superato quota 10 milioni.

Monumentale e coinvolgente per le dimensioni, il Grande legno e rosso di Alberto Burri si estende per 2.5 metri di larghezza ed è uno dei primi lavori in cui Burri introduce la combinazione di legno e fuoco, ponendolo quindi all’avanguardia nella sua produzione. Questo lavoro, peraltro, mostra come la produzione artistica di Burri fosse sintonizzata con l’atmosfera dell’Europa del dopoguerra. Il continente era stato devastato dalla seconda guerra mondiale e le vecchie gerarchie erano state rovesciate. Siamo ai tempi dell’esistenzialismo e dell’espressionismo astratto e, essendosi affermato a Roma e New York nei primi anni ’50, Burri, attraverso i suoi lavori,  sembrava sfidarli entrambi.

Il suo incorporare materiali “poveri”, come i sacchi e il legno, ci mostra così un artista che, da un lato, sembrava elevare il più umile degli elementi nel regno dell’arte, ponendolo su un piedistallo precedentemente impensabile, e dall’altro, stava spingendo i confini dell’arte verso nuovi estremi, attrattore le tecniche da lui impiegate. Grande legno e rosso rappresenta, infatti, uno dei primi esempi in cui Burri ha usato l’elemento del fuoco, il più incontrollabile tra quelli impiegati nel suo lavoro. E questo alcuni anni prima che Yves Klein iniziasse la sua famosa serie di “pitture di fuoco”.  Una pratica artistica, quella di Alberto Burri, che avrà una straordinaria influenza sulla scena internazionale. La mostra che dal 2 al 15 novembre, Phillips dedicherà ai lotti della sua Evening Sale newyorchese, sarà la terza volta in assoluto in cui questo capolavoro sarà esposto in pubblico.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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