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di Nicola Maggi Letture Catalogo29 Novembre 2019

Da Rauschenberg a Pistoletto: catalogo “top” per Blindarte

LOTTO 86 - MICHELANGELO PISTOLETTO, Il disegno della porta e dello specchio, 1980. Porta composta da due ante in legno, telaio e due specchi + Collage di 2 fogli di carta con punesse in cornice, cm 187x116x6 (porte di legno con telaio e specchi) - cm 66x196 (collage in cornice).
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Ancora una manciata di giorni e avrà inizio il gran finale di questa stagione di mercato, con la napoletana Blindarte che aprirà le danze, il prossimo 4 dicembre a Milano alle ore 18.00, con la sua asta di Arte Moderna e Contemporanea. Come sempre il dipartimento guidato da Memmo Grilli riesce a stupirci per la qualità e la particolarità dell’offerta, che mai si adagia sui grandi classici del nostro mercato, preferendo puntare su nomi e opere di pregio internazionale e artisti emergenti. In passato non ho disdegnato definire la casa partenopea come la Phillips italiana e, siceramente, trovo che il paragone, ancha alla luce di questo nuovo catalogo, sia particolarmente azzeccato. 

Protagonista di questa vendita autunnale, alcune opere provenienti dalla Collezione della Baronessa Lucrezia De Domizio Durini: un importante lavoro del periodo dell’Arte Povera di Michelangelo Pistoletto – Il disegno della porta e dello specchio (1980) – realizzato dall’artista durante il suo soggiorno tra Pescara e Bolognano, al tempo del sodalizio artistico con la Baronessa Durini; e un importantissimo lavoro di Gino De Dominicis: Quando non si parla più d’immortalità del corpo. Mostra riservata agli animali (1975). Opera realizzata ai tempi della leggendaria mostra alla Galleria De Domizio Durini di Pescara, quando il geniale artista inaugura la sua personale consentendo di accedere allo spazio espositivo soltanto ad un gruppo di animali, lasciando gli esseri umani al di fuori.

LOTTO 87 – GINO DE DOMINICIS, Quando non si parla più d’immortalità del corpo. Mostra riservata agli animali, 1975. Fotografia in bianco e nero in cornice d’artista cm 129×104 (fotografia) – cm 175x150x12 (cornice)

Le due opere rappresentano forse i più interessanti periodi di quelli che sono stati tra i più importanti e influenti artisti che l’Italia ha avuto in quel periodo, forse proprio anche per le strette frequentazioni che entrambi ebbero all’epoca con la forte personalità di Lucrezia De Domizio Durini. L’opera di Pistoletto è proposta al lotto 86 con una stima di 180-250.000 euro. Mentre la rarissima opera fotografica di De Dominicis, eseguita su uno scatto di Buby Durini, si trova al lotto 87 con una stima di 140-180.000 euro.

LOTTO 98 – ROBERT RAUSCHENBERG, Parsons’ Live Plants Ammonia (Cardboard), 1971. Scatole di cartone assemblate, cm 196x120x25

Ma tra i 197 lotti messi insieme da Blindarte per questo appuntamento, sono tante le opere veramente eccelse che spero trovino il meritato apprezzamento. Tra tutte, Parsons’ Live Plants Ammonia (Cardboard) (1971) di Robert Rauschenberg, artista di spicco della Pop Art americana, il cui mercato sta conoscendo un momento molto positivo, testimoniato anche dalla recente aggiudicazione di Buffalo II del 1964 per 88.000.000 dollari, che ha segnato il suo nuovo primato d’asta, consacrandolo come uno degli artisti dal più alto record mondiale di sempre. Il lavoro proposto dalla casa napoletana al lotto 98 è una delle prime e rare opere appartenenti alla serie Cardboards – realizzata tra il 1971 e il 1973 – ed ha una valutazione in catalogo di 500-700.000 euro.

LOTTO 99 – ROY LICHTENSTEIN, Sweet dreams baby!, 1965. Serigrafia a colori su carta mm 956×701 (foglio), mm 905×648 (parte stampata). Numerata 73/200.

Appartiene sempre alla Pop Art americana anche un’altra serie di opere iconiche, tra le quali Sweet dreams baby!, serigrafia di Roy Lichtenstein prsente al lotto 99. Manifesto della Pop Art eseguito nel 1965 e incluso in 11 POP Artists, Volume III, l’opera è l’esplare n. 73 di una tiratura di 200 ed è presente nelle maggiori collezioni d’arte contemporanea del mondo oltre ad essere considerata tra le opere più famose della Pop Art. Già esposta nella mostra personale su Lichtenstein al MOCO (Amsterdam) e nella mostra su Lichtenstein e la POP Art Americana alla Fondazione Magnani Rocca a Parma, è proposta in vendita con una stima di 70-100.000 euro.

LOTTO 101 – ANDY WARHOL, Vesuvius, 1985. Serigrafia a colori, cm 80×100. Es 200/250.

A seguire troviamo in catalogo, ai lotti 100 e 101, anche le famose serigrafie New England Clam Chowder (from Campbell Soup) del 1969 e Vesuvius del 1985 di Andy Warhol, proposte con una stima rispettivamente di 8-12.000 e 30-40.000 euro. Da non trascurare anche il bellissimo dipinto di Marcel Gromaire al lotto 21, Nu à contre jour (1925), pubblicato sul catalogo generale dei dipinti dell’artista e già appartenuto alla Collezione Maurice Gerardin

LOTTO 50 – EMILIO SCANAVINO, Frammenti, 1961. Olio su tela, cm 81×110.

Degno di nota è anche il bel dipinto di Emilio Scanavino, tra i più significativi esponenti della stagione informale italiana. L’opera, un olio su tela del 1961 dal titolo Frammenti e proveniente dalla celebre Galleria D’Arte Cavallino di Venezia, è proposta al lotto 50 con una stima di 25-30.000 euro. Da sengnalare, inoltre, la presenza in catalogo di una interessante selezione di opere della nostra Transavanguardia, sempre in odor di riscoperta, ma fino ad oggi ancora un po’ in bilico. Chissà che questa asta non sia il giusto propellente per una ripartenza del movimento tenuto a battesimo da ABO.


LOTTO 75 – ENZO CUCCHI, Piedi in testa. Scultura in pietra e vetro (con base in legno)
cm 78x62x60 – cm 90x90x68

Al lotto 75 abbiamo così una bellissima scultura di Enzo Cucchi in pietra e vetro, Piedi in testa, stimata 22-26.000 euro; mentre al lotto 72 incontriamo un imponente dipinto a 6 mani di Sandro Chia, Enzo Cucchi e Gian Marco Montesano (cm 345×667) realizzato in occasione della mostra Fuori Uso del 1995, organizzata a Pescara dal compianto Cesare Manzo . L’opera è valutata 20-25.000 euro. Interessante anche la scultura in legno dipinto di Sandro Chia dal titolo Arciere proposta al lotto 71 con una stima di 18- 25.000 euro.

LOTTO 91 – CHARLES HOSSEIN ZENDEROUDI, OT + GIR, 1974. Acrilico su tela, cm 73×60. Eseguito nel 1974

Particolarmente interessanti sono anche le 3 tele  (Lotti 91-93) dipinte da Hossein Zenderoudi, artista nato a Teheran e pioniere dell’arte contemporanea iraniana, fondatore del movimento Saqqakhaneh, che ha esplorato l’uso degli elementi visivi dell’Islam sciita e la calligrafia nell’arte. E’ stato tra i primi in assoluto ad aver incorporato gli elementi calligrafici Arabi nei suoi lavori. I tre dipinti, eseguiti tutti nel 1974, sono presentati in asta con stima massima molto interessante di 25.000 euro.

LOTTO 97 – SHOZO SHIMAMOTO, Heiwa No Akashi 2007-09, 2007. Acrilico su tela, cm 140×124

Tra le opere che ci piace segnalare  c’è poi Heiwa No Akasi 2007-09, tela del 2007 di Shozo Shimamoto, fondatore del movimento Gutai proposta al lotto 97 con una stima di  90-120.000. Ma tra i lotti più rilevanti di questo bel catalogo vi è anche un lavoro dell’artista peruviano Jorge Eduardo Eleison, Quipus, realizzato tra il 1984 ed il 2005 e valutato 35- 55.000. Come sempre molto interessante anche la sezione fotografica che caratterizza i cataloghi di arte moderna e contemporanea di Blindarte. Tra i lavori selezionati spicca la grande fotografia di Vik Muniz, dal titolo The Tower of Babel, after Pieter Bruegel (dalle serie dei Gordian Puzzles) in cui l’artista brasiliano dispone, stratifica e ruota centinaia di pezzi di puzzle per ricreare celebri dipinti (lotto, stima: 30- 40.000 euro).

Ma in catalogo ci sono anche scatti dell’iraniana Shirana Shahbazi, Robert Mapplethorpe, Spencer Tunick, Walter Niedermayr, Olivo Barbieri, Noaya Hatakeyama, Anna Gaskell e tanti altri. Chiudono la proposta di Blindarte, un gruppetto di opere a firma di alcuni tra i più interessanti artisti internazionali emergenti contemporanei, tra i quali mi piace citare i nostri Loris Cecchini, Gianni Caravaggio, Pietro Roccasalva, Flavio Favelli, Riccardo Previdi e Pippa Bacca. Insomma, il catalogo che andrà in asta il 4 dicembre a Milano, come avrete capito, è veramente ricco di spunti e merita di essere studiato con attenzione. 

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Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura.

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