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Bologna: breve (più o meno) guida alla Art Week 2018

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Scusate il (più o meno) del titolo, ma una guida realmente breve alla Art Week bolognese sarebbe impossibile. Sono veramente tantissimi gli eventi che Arte Fiera si porta dietro quest’anno e per quanto ci si sforzi di selezionare… detto questo, ecco cosa, secondo noi, non dovreste proprio perdere la prossima settimana a Bologna, a partire, ovviamente, dalle due fiere cittadine (Arte Fiera e SetUp) per poi allargarci al tessuto urbano, tra editoria in mostra, incontri e gallerie aperte.

 

SetUp Vs Arte Fiera

 

Per una SetUp che aspira al respiro internazionale, con sempre più gallerie straniere presenti in fiera, ad una Arte Fiera (2-5 febbraio) che arriva al suo 42° appuntamento mantenendo il titolo di “internazionale” nel nome, ma calcandoci pochissimo la mano, col rischio quasi di auto-declassarsi ricordandoci che la kermesse, anche per questo 2018, «mantiene il suo ruolo di fiera nazionale per eccellenza». Ma in fondo le cose stanno proprio così e tant’è dirlo, no? Nell’attesa di vedere cosa proporranno le 152 gallerie che troveremo nei padiglioni 25 e 26 di BolognaFiere e nella speranza che l’aria sia un po’ più vivace dello scorso anno, questa seconda edizione della fiera d’arte più longeva d’Italia si presenta con una serie di novità interessanti. A partire dal convegno internazionale a cura di Angela Vettese con Clarissa Ricci, intitolato Tra mostra e fiera: entre chien et loup (2 febbraio), organizzato in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia con il patrocinio dell’Università di Bologna, sul tema della crescente ibridazione tra mostre e fiere: un argomento, come ricordano le organizzatrici, fino a ora poco indagato forse a causa della persistente resistenza di storici, curatori, teorici a mettere in arte e mercato.

Tra i padiglioni di Arte Fiera 2017 (foto d'archivio)
Tra i padiglioni di Arte Fiera 2017 (foto d’archivio)

Sembra promettere bene anche la nuova sezione Modernity che sarà allestita nella main section della fiera dove potremo ammirare delle piccole mostre personali con l’intento di creare un percorso tra artisti diversi per epoca, nazionalità e movimento di afferenza, accomunati dal fil rouge della peculiare rilevanza che distingue il loro lavoro e dal coraggio dei galleristi che hanno deciso di presentarli. La proposta va da alcuni must del momento, come Giosetta Fioroni, Marino Marini e Emilio Isgrò, a nomi più contemporanei come Regina José Galindo. Strettamente legata a questo nucleo di solo-show, anche la sezione Polis che nella sua declinazione Artworks vede, nei giorni di fiera, una serie di allestimenti in spazi inusuali della città, come Vito Acconci che sarà presente all’Orto Botanico ed Erbario di Bologna vicino ad Alik Cavaliere. O Mario Cresci che farà il suo ingresso a Palazzo D’Accursio. Mentre al Museo di Palazzo Poggi troveremo Luigi Veronesi e Dennis Oppenheim. Tanto per fare qualche esempio.

Una vista si SetUp Contemporary Art Fair 2017
Una vista si SetUp Contemporary Art Fair 2017

La novità principale di SetUp Contemporary Art Fair (1-4 febbraio 2018) sembra essere la nuova sede espositiva. La fiera nata nel 2012, infatti, quest’anno si terrà a Palazzo Pallavicini, dimora di origine rinascimentale nel cuore della Bologna antica, le cui tredici stanze accoglieranno 39 espositori, di cui 34 gallerie d’arte e 5 fra case editrici, fondazioni e altre realtà che supportano la cultura e l’arte in Italia e che avranno uno spazio dedicato interamente a loro. Confermando la sua volontà di tendere al futuro, con lo sguardo proattivo verso il sentire ed il fare delle nuove giovani leve creative, la fiera ha chiesto agli espositori di presentare un progetto curatoriale in cui la visione del presente sia un’indagine dell’attesa da cogliere come proiezione temporale e spaziale in cui qualcosa prende forma definendo così gli scenari delle “aspettative” economiche, sociali, politiche, delle relazioni, geografiche, ma anche fisiche, tecnologiche, formali e di identità che aprono la lettura del futuro attraverso l’arte. Un tema ambizioso e come tale potrebbe essere anche un boomerang (in passato è già avvenuto), ma personalmente ho molta fiducia in questa giovane fiera che negli anni ha saputo dimostrare un’energia assente in altre manifestazioni analoghe.

 

Fruit: largo all’editoria dedicata all’arte

 

Negli stessi giorni di Arte Fiera e SetUp torna a Palazzo Re Enzo anche Fruit Exhibition (2-4 febbraio 2018), il festival market internazionale dell’editoria d’arte indipendente che quest’anno giunge alla sua sesta edizione. Oltre 150 tra i migliori editori indipendenti italiani e stranieri, oltre a un programma di conferenze, workshop, mostre e installazioni, che porteranno a Bologna  alcune tra le più interessanti pubblicazioni – introvabili nelle librerie di catena – tra cui libri d’artista, cataloghi, progetti di graphic design, periodici e zines.

r o b i d a edizioni, r o b i d a, 2017
r o b i d a edizioni, r o b i d a, 2017

Ogni anno il festival propone due focus d’attenzione su trend culturali specifici che per questa edizione in parte si sovrappongono sconfinando l’uno nell’altro: queer e fashion. La sezione dedicata alle pubblicazioni queer – Let’s Queer! – offrirà una panoramica internazionale di pubblicazioni di molteplici formati che mette in scena l’estetica della “differenza” rispetto all’orientamento strettamente eterosessuale o cisgender, una consapevole decostruzione delle rappresentazioni sociali definite come norma e un’analisi più ampia delle identità di genere attraverso la lente della propria performatività. Uno scenario caleidoscopico a tratti colorato e a tratti austero che dall’identità di genere ci conduce al secondo focus, dedicato alla moda.

Odiseo, display, vari numeri
Odiseo, display, vari numeri

Fashion Documents, a cura di Saul Marcadent introdurrà una selezione di riviste, libri e oggetti editoriali che utilizzano la lente della moda per osservare l’orizzonte contemporaneo. La sezione disporrà di uno spazio espositivo e di vendita appositamente allestito all’interno del market e sarà accompagnata da un programma di incontri con importanti attori dell’editoria di moda. All’interno di Palazzo Re Enzo, troveremo anche cinque delle sei mostre che, partendo dalla tematica del prodotto editoriale, presentano temi, tecniche e supporti espositivi molto diversi fra loro, pur essendo tutte accomunate dalla volontà di dipingere nuovi mondi tramite diverse e talvolta peculiari riletture dell’essere umano e del suo territorio.

 

In città: ART CITY Bologna

 

Come ogni Art Week che si rispetti il palinsesto bolognese si allarga a tutta la città. Tantissime le mostre in programma tra le quali alcune, a nostro parere, meritano tutta la vostra attenzione. Tra queste la prima personale in Italia della canadese Erin Shirreff (n. 1975) che inaugurerà il 2 febbraio a Palazzo de’ Toschi. Composta interamente di opere inedite e realizzate per l’occasione, la mostra, a cura di Simone Menegoi, offre al pubblico italiano l’opportunità di apprezzare per la prima volta su larga scala il lavoro di un’artista che, a poco più di quarant’anni, è già entrata a far parte delle collezioni permanenti di istituzioni internazionali come il Centre Georges Pompidou (Parigi), il Metropolitan Museum of Art (New York) e il Guggenheim Museum (New York). La mostra è composta di due parti: un video, proiettato in dimensioni cinematografiche (5 x 8 m. circa) e una serie di sculture che combinano materiali duraturi ed effimeri, presentate in un allestimento che suggerisce modelli in scala ridotta e paesaggi.

Erin Shirreff, Relief (no. 3), 2015. Stampa a pigmenti, 182,9 x 106,7 cm (con piega). Foto: Jason Wyche
Erin Shirreff, Relief (no. 3), 2015. Stampa a pigmenti, 182,9 x 106,7 cm (con piega). Foto: Jason Wyche

Fino al 6 febbraio rimane poi visitabile la mostra I CINETICI  di Dino Gavina e il Centro Duchamp curata da Alessia Marchi e inaugurata il 31 gennaio. A cinquant’anni dalla fondazione a Bologna del Centro Duchamp voluto da Dino Gavina, l’esposizione raccoglie, per la prima volta,  una selezione delle prime opere prodotte per il Centro da alcuni artisti della corrente di Arte Cinetica e Programmata, per un totale di cinquanta opere di Julio Le Parc, Marina Apollonio, Edoardo Landi, Ennio Chiggio, Manfredo Massironi, Hugo Demarco, Angel Duarte, Xavier David, Getulio Alviani. Un percorso espositivo che si snoda tra luoghi differenti – da Galleria Cavour, cuore del commercio di lusso della città ai rinascimentali Palazzo Vassè Pietramellara e Palazzo Zambeccari – che simbolicamente uniscono progettazione, produzione industriale e intuizione creativa ed artistica.

Marina Apollonio, Dinamica circolare 6B, 1967 (Installazione 2018)
Marina Apollonio, Dinamica circolare 6B, 1967 (Installazione 2018)

Ma soprattutto ci piace segnalarvi, all’interno di ART CITY Bologna l’iniziativa Private Tour che vede, ancora una volta, le quattordici Gallerie d’arte dell’Associazione Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolognacollaborare per offrire al pubblico un articolato percorso nel moderno e contemporaneo attraverso le mostre allestite nelle proprie sedi con aperture straordinarie nei giorni di Arte Fiera 2018. Dalle mostre omaggio a protagonisti del Novecento come Giacomo Balla (Galleria Cinquantasei) e Leoncillo  (Galleria d’Arte Maggiore) alle personali dedicate ad autori come John Coplans con June Crespo (P420), Gianni Dessì (Otto Gallery), Fabrizio Corneli (Galleria Studio G7), Mario Raciti (Galleria Di Paolo Arte) fino ad artisti al centro della più attuale sperimentazione come David Medalla (Galleria Enrico Astuni), Vedovamazzei (Galleria De’ Foscherari), Marotta & Russo (L’Ariete artecontemporanea) e ancora le mostre di Vincenzo Merola|Alighiero Boetti (Galleria Stefano Forni), Paolo Quaresima (Galleria Forni), Mataro da Vergato (Spazio Testoni), Peter Demetz (Art Forum Contemporary) e il progetto collettivo ‘I lied in Visa Center’ (Gallleriapiù).

Infine, chiudiamo questa selezione di eventi che si terranno a Bologna a partire dalla prossima settimana con Shifting Surfaces  la doppia mostra personale di 2501 (n. 1981) e Aris (n. 1978) – nomi di spicco dell’arte urbana Italiana – , che verrà inaugurata venerdì 2 febbraio alle ore 18.30 negli spazi della MAGMA gallery.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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