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Londra: record per Carl Andre. Giovani protagonisti anche da Christie’s

del

Cinque nuovi record e un totale di 65.167.125 £ (buyer’s premium incluso) che però, nonostante sia il più alto della settimana, manca le aspettative pre-asta. L’evening sale di Post-War and Contemporary di Christie’s è andata un po’ peggio del previsto con una sala allegra ma non molto propensa alle offerte. Protagonisti, ancora una volta, i giovani che consolidano il proprio mercato assieme a due maestri storici: Carl Andre, Thomas Bayrle, Loie Hollowell, Bob Law e Tschabalala Self, rinnovano il loro primato d’asta. Ma vediamo come è andata l’asta di stasera, ultima delle evening sale della Frieze Week 2019.

Un risultato, quello dell’asta serale di Post-War and Contemporary di oggi, che giunge al termine di una serata che era partita bene, anche se con un ritmo molto pacato. L’evening sale di Christie’s, infatti,  mette subito a segno tre aggiudicazioni ampiamente sopra le aspettative, segnando subito un record d’artista al lotto 2 con Copper-Steel Alloy Square (1969) di Carl Andre, proveniente dalla collezione Matthys-Colle, che sente battere il martello a 2 milioni di sterline. E vicino al record va anche Roman Opalka, che lo manca per una manciata di pound. Ma è solo questione di minuti e anche Bob Law, presente al lotto 6 con Watercolour V, rinnova il suo primato con un hammer price di 65.000 £.

LOTTO 6 – BOB LAW, Watercolour V,

I lotti si susseguono con i bidder che fanno le loro offerte con calma, ma senza mai tirarsi indietro davanti ad un catalogo obiettivamente molto vario. Il primo Richter, Brautpaar (blau), doppia quasi la stima massima raggiungendo i 2.600.000 £, mentre Sigmar Polke si ferma poco al di sotto della minima e viene aggiudicato a 4.8 milioni. Ma ecco che arrivano i lotti provenienti dalla collezione Unicredit che subito animano la sala. L’umore è molto allegro, anche se i primi tre, tutti a firma di Gerhard Richter non scaldano troppo gli animi: solo uno centra le aspettative, gli altri vengono aggiudicati al di sotto delle stima minima. Tra questi l’Abstraktes Bild del 1984, secondo top lot dell’asta dopo il Polke al lotto 8.

Il copione di stasera sembra ripetere quanto visto negli ultimi due giorni. Una buona partenza seguita da risultati altalenanti, spesso al di sotto delle aspettative, punteggiati da qualche record. E così sono modeste le aggiudicazioni per la scultura con spugna blu di Yves Klein al lotto 14 e del terzo top lot a passare in sala: Four Big di Jean-Michel Basquiat che sembra confermare quel trend di normalizzazione del mercato degli artisti blue chip già individuato lo scorso anno. Anche ieri da Sotheby’s, al di là della cifra, il Basquiat in catalogo non ha brillato particolarmente.

LOTTO 27 – Thomas Bayrle, Tassenfrau (Milchkaffee) , 1967

Partono più brillanti, invece, le puntate per Rhubarb (1962) di Joan Mitchel che rapidamente sale a 2.800.000 e qui, improvvisamente, si ferma con il martello che batte, così, sotto la stima minima. Siamo quasi a metà asta e la meta è ancora lontana. Nonostante tutto la sala è serena e così Jussi Pylkkänen che da grande mattatore non perde l’occasione per la battuta sagace che diverte e porta serenità anche quando le cose non vanno nel migliore dei modi. Pierre Soulages, che con la sua Peinture 146 x 114 cm, 6 mars 1960 potrebbe aspirare al nuovo record, un bel modo di festeggiare i suoi 100 anni, arriva a fatica a 4.650.000 £ centrando così le aspettative ma niente di più.

Al lotto 27 arriva il terzo record della serata. E’ per Thomas Bayrle, le cui quotazioni, nonostante l’età non è che siano, in realtà particolarmente alte. Tanto che il primato arriva con una aggiudicazione di appena 190.000 £. IL lotto 28, Modular Painting with Four Panels, #9 (1970) di Roy Lichtenstein salta il turno. Qualche parola in italiano di Pilkannen fa pensare che il collezionismo nostrano sia particolarmente attivo stasera e che stia facendo il riscaldamente per la Thinking Italian che arriverà subito dopo l’Evenig Sale di Post-War and Contemporary Art.

LOTTO 33 – Tschabalala Self, Sapphire, 2015

E se alcuni dei nomi pià noti tra i giovani della nuova generazione – Nicolas Party e Adrian Ghenie – non brillano, sono comunque le nuove leve, come già successo da Phillips, a segnare i risultati più interessanti. Loie Hollowell (1984) con Lady in Green raggiunge un hammer price di 290.000 $ e rinnova il suo primato. E lo stesso succede con Tschabalala Self (1990), artista afro-americana, che realizza il nuovo record con Sapphire, battuta a 320.000 £ . Un primato che conferma, anche l’attenzione attuale del mercato per l’arte al femminile. Va bene anche Nathaniel Mary Quinn (1977) che ha debuttato nelle aste giusto due giorni fa. Il finale è decisamente sotto tono e neanche Kaws sembra scaldare la sala. Ma ora tocca alla Thinking Italian.

NOTA PER IL LETTORE: salvo dove indicato esplicitamente i prezzi riportati nell’articolo non includono i diritti d’asta

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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