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Le opere su carta e il mercato: breve guida all’acquisto

del

L’approccio al collezionismo di opere su carta non è sostanzialmente diverso da quello che si ha nel collezionismo d’arte in senso più ampio. Ma specialmente se siete alle prime armi con questa particolare attività del genere umano, credo possa essere utile, a questo punto della nostra guida, fornirvi una sorta di decalogo del collezionista, declinato (per quanto possibile) per questa particolare tipologia di passione. 10 regole che è sempre bene seguire per evitare brutte sorprese e poter vivere un’esperienza collezionistica positiva:

  1. Iniziate frequentando il mondo dell’arte – Per molti di voi, forse, questo primo consiglio potrà sembrare banale, ma se siete solo all’inizio della vostra avventura collezionistica vi assicuro che non lo è. Prima di gettarsi a capofitto in un acquisto è bene, infatti, farsi un’idea di cosa propone il mercato, se non entrando subito in una galleria (cosa che talvolta intimorisce il neofita) almeno visitando qualche fiera. Questo vi permetterà di testare un po’ il vostro gusto e capire cosa vi piace; di chiedere qualche prezzo ed iniziare a crearvi un piccolo indirizzario di gallerie da seguire.
  2. Cercate voi stessi nelle opere – Quando incontrate un’opera che vi colpisce, cercate di capirla davvero, tentando di entrare nell’universo dell’artista e di vederci riflessa la vostra personalità, così da ridurre al minimo la distanza tra essa e il vostro istinto artistico. Per far questo serve dedizione, studio, passione e tanta, tantissima curiosità. Una collezione d’altronde, è il ritratto più intimo di chi la crea.
  3. Fatevi almeno un’infarinatura delle tecniche: specialmente con le opere su carta contemporanea non occorre essere degli specialisti, ma riconoscere le tecniche e saperle apprezzare è cosa molto utile, anche perché vi permette, col tempo, di evitare errori (non sempre le diciture nei cataloghi sono precise) come quello di scambiare, cosa molto facile, una fotolitografia per una litografia. Oltre al fatto che è bene sapere, ad esempio, quali sono le tecniche in cui un artista eccelle: elemento che vi risulterà importante al momento della scelta finale.
  4. Affidatevi a galleristi di fiducia – In particolare se siete interessati alla produzione contemporanea su carta, la figura del gallerista è certamente un punto di riferimento fondamentale ed averne almeno un paio di fiducia è una buona norma. Individuate quelli che hanno una proposta in linea con i vostri interessi e che, anche caratterialmente, vi fanno sentire a vostro agio. Il tutto tenendo presente che nel mercato sono attive gallerie che si occupano solo di opere su carta, ma che queste opere sono presenti anche in quelle non specializzate. Anche perché oggi gli artisti contemporanei sperimentano spesso su vari medium e la carta è sempre ai primi posti. Quindi, se amate un pittore i cui quadri sono inaccessibili per le vostre tasche, niente vieta che la vostra scelta possa ricadere su una “carta” di uguale, se non maggiore, intensità, proposta dallo stesso gallerista.
  5. Studiate la storia dell’arte e non cadete nella trappola della mode – Avere qualche nozione di storia dell’arte è fondamentale per comprendere le innovazioni apportate dagli artisti e la loro importanza reale. Nel mercato dell’arte, infatti, si sente non di rado parlare di “capolavori” e definire artisti come “grandi” in un modo piuttosto improprio, dettato spesso dalle mode del momento o dalle strategia di comunicazione. Ecco… siate sempre un po’ diffidenti ed informatevi, studiando anche i curricula degli artisti, specie di quelli più giovani e non ancora storicizzati. Solo la storia artistica di un autore vi dirà se questo è veramente importante e se una sua opera vale quanto vi viene detto. Ricordandovi sempre che comprare l’opera di un artista quando questo va di moda, spesso coincide semplicemente col pagarlo più del dovuto.
  6. Tenete conto della valutazione generale degli artisti e delle loro quotazioni – Come abbiamo visto la nella puntata di sabato scorso, conoscere l’importanza degli artisti e le loro quotazioni di mercato è una cosa fondamentale per poter valutare se il prezzo che ci viene proposto è “giusto”. Tenendo ovviamente presenti anche tutti quei fattori (pubblicazioni, rarità, stato di conservazioni ecc.) che possono influenzare il valore di mercato di un’opera.
  7. Abbiate chiaro il budget che potete spendere, tenendo presente che le opere si possono comprare anche a “rate” o, talvolta, si possono anche tentare delle permute.
  8. Fate attenzione al nome degli editori e degli stampatori importanti – Nei cataloghi è sempre indicato dove è stata pubblicata un’opera, ovvero lo studio in cui è stata prodotta una stampa. Questi editori/stampatori possono essere enormi studi di produzione con attrezzature su larga scala o piccole realtà con solo pochi dipendenti. Ma quello che importa è sapere che ci sono studi che sono stati storicamente importanti sia per lo sviluppo tecnico della stampa che per le opere prodotte. Di conseguenza, molti collezionisti seguono un particolare studio e collezionano molte delle pubblicazioni che sono state prodotte lì. Alcuni stampatori ed editori usano peraltro timbrare a secco o ad inchiostro la carta per indicare che un’edizione è stata stampata nel loro studio.
  9. Diffidate dagli affari: la tentazione di cogliere di cogliere al volo un affare è sempre forte. Ma quando si parla di arte è sempre bene è sempre stare attenti. Se qualche mercante d’arte – o sedicente tale – vi offre un’opera ad un prezzo che vi sembra troppo basso, infatti, è molto probabile che quell’opera abbia qualche “problema” di troppo. Ad esempio potrebbe essere un falso o essere stata rubata, il che vi espone ad un rischio molto grosso: reato di Acquisto di cose di sospetta provenienza. Da qui il consiglio n. 10, l’ultimo e, forse, il più importante di tutti.
  10. Attenti ai documenti dell’opera: autenticità e provenienza sono oggi due requisiti fondamentali perché un’opera possa essere rivenduta. E anche se questo vi può sembrare prematuro (siete al primo acquisto) ricordatevi che la legge dice che colui che vende arte, cito alla lettera, «ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione che ne attesti l’autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime». Questo per quanto riguarda l’autenticità. Sul fronte provenienza, invece, basta farsi fare una ricevuta che attesti che l’opera è vostra. Inutile dire che tutti questi documenti (autentica, ricevute ecc.) dovranno essere conservate e seguire le opere in caso di rivendita. Si tratta di un tema tanto complesso quanto importate, me ne rendo conto. Per il momento prendetelo così, come regola, poi ci torneremo sopra per approfondirlo.

➡ Nel prossimo numero, in uscita il 25 agosto: Trasportare, esporre, conservare e maneggiare le opere su carta 

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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