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Phillips lancia Articker e rivoluziona la Business Intelligence nel mondo dell’arte

del

Chi di voi conosce Charles Yuen? Probabilmente ancora in pochi, eppure secondo lArticker Bulletin di Phillips il 10 agosto scorso questo giovane artista americano ha realizzato il suo record personale per quanto riguarda la presenza sui media ed è tempo di “comprare” le sue opere.

Un consiglio, quello che si legge sul nuovo bollettino della casa d’aste americana, frutto di un’analisi quotidiana e in tempo reale del mondo dell’arte realizzata utilizzando l’intelligenza algoritmica per estrarre milioni di articoli online, così da identificare i mercati (e gli artisti) emergenti.

Big data e volti nuovi dell’arte – da tempo al centro dell’attenzione di Phillips e protagonisti della sua “New Now” – si intrecciano da oggi in Articker, il rivoluzionario prodotto tecnologico proprietario lanciato il 6 agosto scorso dalla casa d’aste al 450 Park Avenue in New York e che aggrega dati open source su artisti e opere d’arte, fornendo indicazioni “uniche” sulle tendenze del loro mercato.

Sviluppata in collaborazione tra il team digitale di Phillips e Articker, la piattaforma fornirà ai clienti della casa una visibilità senza precedenti sulle tendenze emergenti nel mondo dell’arte. Phillips punta così a rivoluzionare la business intelligence nel campo dell’arte, ampliando e arricchendo la sua già solida solida offerta digitale.

Fondato nel 2014, Articker tiene traccia del mondo globale dell’editoria d’arte, con un database che comprende oltre 16.000 pubblicazioni online e accumula informazioni da 50.000 altre fonti editoriali, tra cui gallerie, musei e fiere d’arte, aggregate in tempo reale.

Articker è stato creato da Tomasz Imielinski, un pioniere nel campo dell’apprendimento delle regole associative e professore di informatica alla Rutgers University; e da Konrad Imielinski, un data scientist specializzato in tecnologia di ricerca ed economia. In collaborazione con Phillips, Articker è in grado di offrire informazioni precise sulle storie di tendenza sia a livello globale che locale, offrendo una visione unica e in tempo reale di artisti che vanno da maestri blue-chip come Pablo Picasso a quelli che attualmente si stanno diplomando nei programmi di Master of Fine Arts .

I dati che circondano questa coorte di oltre 150.000 artisti vengono aggregati per fornire una prospettiva più chiara sulle traiettorie degli artisti nel tempo, le relazioni tra gli artisti, la copertura geografica e le correlazioni di valore.

«Articker comprende uno dei più grandi set di dati nel mondo degli artisti visivi. Guardando oltre le informazioni sui prezzi, ci fornisce una visione più olistica della posizione di un artista nel mercato. – afferma Edward Dolman, CEO di Phillips – L’innovazione digitale è una priorità assoluta per Phillips e il valore di Articker come strumento per il nostro personale e i nostri clienti è incommensurabile».

«In un mercato così relativamente statico, con dati sui prezzi poco frequenti e opachi, Articker crea un sistema di valutazione alternativo per gli artisti. – commenta il professor Tomasz Imielinski, co-fondatore di Articker – Questo sistema si basa sulla misurazione della presenza sui media di ogni artista mediante la scansione e l’analisi continua di decine di migliaia di fonti online. Il potere di Articker è che fornisce una copertura completa in tempo reale di ciò che è scritto online su qualsiasi artista».

Progettato come un database open source in continua crescita, Articker si amplierà nel tempo, fornendo informazioni e contenuti digitali più solidi per Phillips, distinguendo la casa d’aste come meta di ricerca e analisi per artisti e opere d’arte del XX e XXI secolo.

Un esempio delle pontezialità di Articker è l’artista Amoako Boaffo, il cui dipinto The Lemon Bathing Suit ha segnato il suo debutto all’asta nel 2019 e venduto da Phillips per £ 675.000 più di venti volte la sua stima bassa. I dati di Articker su Boafo indicano che la presenza dei media dell’artista è aumentata dell’82% negli ultimi 18 mesi.

Allo stesso modo, Phillips ha fatto debuttare all’asta l’opera dell’artista Tschabalala Self Lilith nel 2019, triplicando la sua stima minima per venderla a 125.000 sterline. Proseguendo nell’analsi dei vari casi, i dati di Articker mostrano che la presenza sui media di Self è aumentata del 174% negli ultimi 18 mesi, mentre la presenza sui media di Julie Curtiss è aumentata di oltre il 775% negli ultimi 24 mesi.

Una crescita di interesse per il lavoro di quest’ultima artista che ha fatto sì che il suo dipinto Princess sia stato venduto per più di 15 volte la sua stima minima a 106.250 $ sempre da Phillips nel 2019. Tutte casistiche che  illustrano la correlazione tra le tendenze del mercato dell’arte e le tendenze dei media, con Articker che offre informazioni su chi potrebbero essere i talenti emergenti del futuro.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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