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Aste: a Londra è il momento degli “altri” italiani

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Il catalogo degli artisti italiani moderni e contemporanei offerti nelle principali sale room internazionali si sta ampliando. E dopo i vari Manzoni, Fontana, Bonalumi, Boetti e Scheggi, iniziano a comparire nomi “nuovi” che abbiamo già incontrato tra gli stand di Art Basel. Un segnale interessante in vista delle prossime Italian Sales di ottobre che potrebbero riservarci qualche sorpresa, ma diamo un’occhiata ai cataloghi di Phillips, Christie’s e Sotheby’s che saranno messi all’asta la prossima settimana in quel di Londra.

 

Phillips: occhio a Salvatore Emblema

 

La evening sale del 29 giugno da Phillips non presenta grandi sorprese e per un’asta serale londinese le opere proposte hanno prezzi, tutto sommato, abbastanza contenuti, ma in linea con una qualità che non mi sembra eccelsa. Il lotto più caro è il n. 23: Circle of Animals / Zodiac Heads, opera di Ai Weiwei del 2010 stimata tra i 3 e i 5 milioni di sterline. Il secondo top lot, invece, è un lavoro del 1989 di Bruce Nauman: Hanging Heads # 1 (Blue Andrew, Mouth Open / Red Ju … proposto con una stima tra 1.5 e 2.5 milioni. Solo altre tre opere (su 59) hanno prezzi superiori al milione. In questo primo appuntamento l’Italia dell’arte è rappresentata da Giuseppe Penone di cui viene offerto un lavoro abbastanza recente: Pelle di Marmo del 2011 con una stima di 120-180 mila sterline. Al suo fianco Richard (1996) di Maurizio Cattelan (stima 60-80 mila sterline).

GIUSEPPE PENONE, Pelle di Marmo, 2011. Estimate £120,000 - 180,000
GIUSEPPE PENONE, Pelle di Marmo, 2011. Estimate £120,000 – 180,000

Sono 164, invece, i lotti che la casa d’aste di Berkeley Square mette in vendita nella Day Sale del giorno successivo. Scorrendo il catalogo, al lotto 170 troviamo un Untitled del 1979 di Salvatore Emblema (stima: 20-30 mila euro) e al n. 171 Caduto a Ragione (Fall for a Reason), scultura del 1995 di Mimmo Paladino (Stima: 60-80 mila sterline). Mentre al n. 260 abbiamo un Pistoletto della serie dei Frattali (1999-2000) presentato con una stima di 6-8 mila sterline.
SALVATORE EMBLEMA, Untitled, 1979. Estimate £20,000 - 30,000
SALVATORE EMBLEMA, Untitled, 1979. Estimate £20,000 – 30,000

Niente di esaltante, ma un po’ di attenzione va posta al primo dei tre artisti in catalogo. Dopo le due retrospettive che nel 2013 lo hanno celebrato a Los Angeles ed a New York (rispettivamente presso la sede dell’Istituto Italiano di Cultura, con la collaborazione del MOCA, dal 28 marzo al 31 maggio, e negli spazi della Bosi Contemporary dal 14 novembre all’11 gennaio 2014), consolidandone la fama sulla piazza statunitense, il mercato di Salvatore Embelma sta facendo registrare un andamento interessante. E dopo anni in cui i suoi lavori venivano venduti quasi unicamente in Italia (84%), prezzi e confini stanno crescendo, con grande soddisfazione, immagino, per tutti quei collezionisti che da sempre apprezzano l’opera del nostro artista scomparso nel 2006. L’opera in catalogo da Phillips appartiene ad una delle fasi più importanti della sua carriera artistica, ossia agli anni in cui inizia la sua consacrazione definitiva ed ufficiale: è dal 1979, infatti, che iniziano ad aprirsi, per Emblema, le porte della Biennale di Venezia (1980-1982), del Metropolitan Museum di New York (1985), degli Uffizi di Firenze (1980), del Palazzo Reale di Napoli (1985), mentre sue opere sia di pittura che di scultura vengono acquistate dalle più importanti raccolte d’arte contemporanea sia pubbliche che private. A maggio, in occasione dell’asta The Great Wonderful curata da Francesco Bonami sempre per Phillips, un Untitled dello stesso anno è stato venduto per oltre 56 mila dollari e un lavoro precedente – Untitled/Fascia (1967-74) – per 120 mila: cifra ben oltre i 90 mila dollari della stima massima. Anche se dietro queste aggiudicazioni, decisamente superiori ai prezzi usuali dell’artista, sembra ci sia stata qualche manovra non proprio trasparente.

 

Christie’s viaggia sul sicuro

 

Sempre il 30 giugno si tiene l’evening sale di Christie’s. 76 le opere messe in vendita, tra le quali spiccano i top lot: Peinture de feu couler sans titre  di Yves Klein (stima sui 50 milioni di £), seguito da due opere di Bacon: Study for the head of Isabel Rawsthorne and George Dyer  (stima 8-12 milioni di sterline) e Two men working in a field  (stima: 7-10 milioni). Nel catalogo di King Street gli italiani sono ben presenti, ma limitati ai soliti nomi: Lucio Fontana (4 opere), Maurizio Cattelan (3), Alighiero Boetti (1), Alberto Burri (1), Enrico Castellani (1), Paolo Scheggi (1). Nomi che ritroviamo, con minime variazioni, anche nella Day Sale del 1° luglio che ha una partenza tutta italiana con i primi sei lotti che portano la firma di: Burri, Boetti, Scheggi, Bonalumi, Manzoni e Castellani. Ma tanti sono i lavori di nostri artisti in vendita, tra cui alcune sculture e ceramiche di Lucio Fontana che potrebbero avere risultati interessanti, almeno alla luce di quanto successo nelle ultime aste.

Giuseppe Capogrossi, Superficie 109, 1951-1958. Estimate: 40,000 –  60,000 £
Giuseppe Capogrossi, Superficie 109, 1951-1958. Estimate: 40,000 – 60,000 £

Nella seconda metà dell’asta arriveranno anche una carta di Modigliani – Nu debout de profil  (stima: 100-150 mila £) -, un olio di Francesco Clemente (Solo, 1992, stima: 40-60mila £), un lavoro di Sandro Chia – Rustic Riot del 1981 (stima 50-70 mila £) – e uno di Marisa Merz: Untitled, 1988 (stima: 80-150 mila $). Per proseguire con Vanessa Beecroft – VB43.068.ali del 2000 (Stima 8-12 mila £), Marcello Lo Giudice – in catalogo con Eden Blu del 2013 (stima 12-18 mila £) – e Giuseppe Capogrossi. Difficilmente si vedranno grandi aggiudicazioni, ma il dato la dice lunga sulla richiesta di arte italiana da parte del collezionismo internazionale e sul grande numero di opere di questi artisti che, nell’ultimo anno, sono state immesse sul mercato (tema su cui torneremo presto).

 

Sotheby’s: attese per Gnoli e Anselmo

Le star della evening sale di Sotheby’s si chiamano Bacon, Warhol, Richter, Basquiat e Peter Doig. Tutti offerti con quotazioni superiori ai 5 milioni di sterline. Ma il catalogo di New Bond Street è anche quello più interessante per quanto riguarda il mercato dell’arte italiana. Accanto ai soliti Fontana, Manzoni, Scheggi e Boetti, infatti, troviamo anche Domenico Gnoli con Scarpa vista da dietro, opera del 1967 in catalogo con una stima di tutto rispetto: 2-3 milioni di £.

Domenico Gnoli, Scarpa vista da dietro, 1969. Est:  2,000,000 — 3,000,000 £
Domenico Gnoli, Scarpa vista da dietro, 1969. Est: 2,000,000 — 3,000,000 £

Si tratta di un’opera emblematica dello stile elaborato dall’artista a partire dal 1964 e che, grazie alla corrispondenza con il gusto e le tematiche della Pop art, gli ha garantito grande fama. E’ dalla metà degli anni Sessanta, infatti, che Gnoli inizia a dedicarsi allo studio e alla riproduzione fedele dei particolari di oggetti quotidiani come le trame di un tessuto, cravatte, tasche, scarpe, maniche, colletti di camicia – come Shirt Collar Size 14 1/2, opera del 1969 andata in asta da Phillips il 31 maggio scorso e venduta per circa 6.9 milioni di dollari – scriminature dei capelli, raffigurazioni realistiche e fortemente ingrandite di dettagli minuti di corpi, capi di vestiario, oggetti isolati dal loro contesto. Il mercato di Gnoli, negli ultimi anni è in decisa ascesa e se fino al 2011 sono rarissime le aggiudicazioni a prezzi significativi, dal 2014 alcune sue opere hanno iniziato ad essere vendute a cifre con sei zero, come avvenuto, proprio da Sotheby’s, in occasione dell’ultima Italian Sale dove il dipinto Waist Line del 1969 è stato battuto per 2.2 milioni di sterline. Più recentemente, invece, il suo Potrait de Luis t. del 1967 è stato aggiudicato per oltre 1.4 milioni di sterline durante l’asta Bear Witness del 10 marzo scorso sempre da Sotheby’sScarpa vista da dietro, fa parte di una serie di 5 lavori, tre dei quali appartenenti ad importanti collezioni pubbliche: Museum Boymans van Beuningen (Rotterdam); Wallraf-Richartz-Museum (Cologne) e Van-der-Heydt Museum (Wuppertal). Chiude il quadro degli italiani nella evening sale di Sotheby’s, Rudolf Stingel, in catalogo con un Untitled del 1996 (stima: 400-600 mila).

Giovanni Anselmo, Particolare, 1975-2015.- Est.: 30,000 — 40,000 £.
Giovanni Anselmo, Particolare, 1975-2015.- Est.: 30,000 — 40,000 £.

Più interessante ancora, almeno per quanto riguarda la varietà degli italiani in catalogo, è certamente la Day Sale del 2 luglio prossimo che, di fatto, chiude la settimana delle aste londinesi. Qui, oltre a Stingel, Castellani, Boetti, Fontana, Bonalumi e Pistoletto, troviamo una scultura di Fausto Melotti (Fantasia schematica, 1985, stima: 12-18 mila£) e una di Arnaldo Pomodoro (Untitled, 1967, stima: 6000-8000£). Al loro fianco: due carte di Francesco Clemente (entrambe sulle 6000-8000£) e due opere di Giuseppe Penone (una nel 1998 e una del 2001). Ma visti i più recenti risultati d’asta, un certa attenzione la attira Particolare, opera di Giovanni Anselmo del 1972-2015 in catalogo con una stima di 30-40 mila £. Fino al 13 marzo scorso, quando a New York la sua Torsione ha superato i 6 milioni di dollari, le sue opere raramente superavano le cifre con 5 zero. Nel 2014, a Londra, un’opera simile a quella proposta oggi da Sotheby’s, era stata venduto a poco più di 110 mila £.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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