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Sotheby’s: una evening sale da 118 milioni £. Nuovo record per Carol Rama

del

Sei nuovi record d’asta e un totale di 118.015.150 £ (buyer’s premium incluso) che supera quella che era la massima aspettativa pre-asta: 115 milioni. Anche Sotheby’s passa a pieni voti il primo appuntamento importante dell’anno, ritoccando i primati di Carol Rama, Wolfgang Tillmans, Georg Baselitz, Pat Steir, Franz Gertsch e Berlinde de Bruyckere. E portando a casa un tasso di venduto del 93% in lotti. Applausi per Gerhard Richter e Christopher Wool che con i loro lavori scaldano la sale room.

Una vista della sale room di Sotheby's durante l'evening sale di oggi.
Una vista della sale room di Sotheby’s durante l’evening sale di oggi.

La serata di New Bond Street parte forte sotto la guida sapiente di Oliver Barker e con Sotheby’s che risponde, carta su carta, alla rivale Christie’s, ritoccando subito due dei record di ieri sera: quello di Carol Rama, che con Arcadia (Ti amo… ti amo) del 1975 segna un nuovo primato con il martello che batte a 190.000 £; e quello di Wolfgang Tillmans che vede il suo Freischwimmer 119 del 2005 battuto a 380.000 £.

Carol Rama, Arcadia (Ti amo… ti amo), 1975. Courtesy: Sotheby's
Carol Rama, Arcadia (Ti amo… ti amo), 1975. Courtesy: Sotheby’s

Ottimo risultato anche per il primo Richter della serata, un Abstraktes Bild del 1988 che, partendo da una stima in catalogo di 1.5-2 milioni di pound, sale fino a 3.4 milioni. Fallisce, invece, il lotto 4 di Albert Oehlen. Ma è il momento di una delle opere più attese: Mit Roter Fahne (1965) di Georg Baselitz. Valutato 6.5-8.5 milioni, questo dipinto era già deputato a siglare il nuovo record dell’artista e, infatti, pur fermandosi alla stima minima, le aspettative sono rispettate: 6.500.000 £. Il precedente primato era di poco superiore ai 4 milioni.

Georg Baselitz, Mit Roter Fahne (With Red Flag), 1965
Georg Baselitz, Mit Roter Fahne (With Red Flag), 1965. Courtesy: Sotheby’s

E poi la volta del Adrian Ghenie, il cui Self Portrait as Charles Darwin del 2011 centra ampiamente le aspettative superando i 2.7 milioni di sterline, ad un passo dai 3 milioni della stima massima. Ma ecco che arriva la seconda star della serata, Eisberg tela di di Gerhard Richter del 1982. Con molta probabilità, uno dei più bei paesaggi dipinti dall’artista tedesco in tutta la sua carriera. La stima in catalogo è di 8-12 milioni, ma le offerte cominciano subito a scorrere rapide, poi rallentano senza, però, mai smettere e, al termine di 15 lunghissimi minuti di contrattazioni, il martello di Oliver Barker batte a 15.600.000 £ tra gli applausi della sala.

Gerhard Richter, Eisberg, 1982. Courtesy: Sotheby's
Gerhard Richter, Eisberg, 1982. Courtesy: Sotheby’s

Sono invece dei borbottii, quelli che accolgono l’aggiudicazione del bellissimo Jean-Michel Basquiat al lotto 13: Untitled (One Eyed Man or Xerox Face) del 1982. E’ appena rimasto invenduto l’Homme au Papillon (lotto 12) di Jean Dubuffet, uno dei lavori più significativi dell’artista francese, e anche la tela di Basquiat, una delle più belle dell’artista americano, sembra non riuscire a scaldare la sala e viene battuta ad “appena” 10.5 milioni. Una cifra lontanissima dalla stima minima di 14 milioni. Ma il clima cambia immediatamente al lotto successivo: un Untitled di Christopher Wool datato 2007 che raggiunge i 6.200.000 £ contro una stima massima di 3.5 milioni. Ancora una volta la sala esplode in un applauso.

Christopher Wool, Untitled, 2007. Courtesy: Sotheby's
Christopher Wool, Untitled, 2007. Courtesy: Sotheby’s

I lotti scorrono senza grandi intoppi e si arriva così al n. 24, un opera su carta (Untitled) di Cy Twombly del 1963 valutata 700-900.000 £. I bidder se la contendono senza tregua fino a quando il martello di Barker batte alla bellezza di 2.200.000 £.  Due lotti dopo arriva il quarto record della serata con Pat Steir che raggiunge i 560.000 £, più del doppio del primato precedente di poco superiore ai 260 mila.

Cy Twombly, Untitled, 1963. Courtesy: Sotheby's
Cy Twombly, Untitled, 1963. Courtesy: Sotheby’s

L’asta prosegue in modo spedito, i lotti invenduti sono pochissimi – solo 4 alla fine della serata – e una manciata le opere che non rispettano le aspettative. Molte di più quelle che le superano o centrano il risultato, spesso ad passo dalla stima massima. Ci si avvia, così, verso a fine, quando arriva in sala Luciano II, opera del 1976 a firma di Franz Gertsch uno dei principali artisti contemporanei svizzeri che si è conquistato la sua fama per le xilografie e i monumentali dipinti fotorealistici, come nel caso dell’opera in asta stasera da Sotheby’s. Valutata in catalogo 1.5-2 milioni di sterline le offerte partono subito con il piede giusto e l’aggiudicazione finale è di 2.300.000 £, segnando il suo nuovo record d’asta a sei anni dal precedente, realizzato da Luciano I, che fu battuto a 1.3 milioni sempre da Sotheby’s London.

Franz Gertsch, Luciano II, 1976
Franz Gertsch, Luciano II, 1976

L’asta entra nella fase di chiusura. Siamo al lotto 49, dove troviamo Marthe, scultura di Berlinde de Bruyckere del 2008 che raggiunge rapidamente i 290.000 £ realizzando il sesto primato della serata. E’ l’ultimo guizzo di un’asta forse meno vivace di quella vista ieri da Christie’s, ma che porta a casa un risultato importante che, da un lato, ribadisce la sensazione avuta ieri, di un mercato comunque in salute e, dall’altro, conferma uno scenario dove chi compra oggi arte si sbilancia meno che in passato, portando così ad aggiudicazioni lisce, che rispettano le aspettative e raramente ci concedono un fuoco d’artificio inaspettato.

Berlinde de Bruyckere, Marthe, 2008.
Berlinde de Bruyckere, Marthe, 2008.

L’evening sale di Sotheby’s chiude così una giornata intensissima per il mercato, in cui si sono tenute anche la day sale di Christie’s e l’evening sale di Phillips che delle tre aste serali è l’unica che non ha riportato nessun risultato degno di nota.

NOTA: I prezzi di aggiudicazione riportati nell’articolo, salvo dove indicato diversamente, sono da intendersi senza il buyer’s premium.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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