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New York: niente record per il super Modigliani

del

Nessun nuovo record d’asta per Amedeo Modigliani, il cui Nu couché (sur le côté gauche) del 1917 è stato aggiudicato questa sera, durante la Impressionist & Modern Art Evening Sale di Sotheby’s a New York, per 139.000.000 $ di hammer price, ossia 157.159.000 $ compreso il buyer’s premium.  Ad un passo dal primato di 170.4 milioni realizzato, lo ricorderete, nel 2015 da un altro Nu Couché: il celebre Nudo Rosso proveniente dalla Collezione Mattioli.

Ma se il risultato, giunto stanotte alle 1.45 ora italiana, lascia forse un po’ delusi, rimane impressionante quanto il valore del Nu couché (sur le côté gauche) sia lievitato in soli 15 anni: +484.2%. La tela, infatti, proveniva dalla collezione dell’allevatore irlandese di cavalli John Magnier che lo aveva acquistato in asta per la “modica” cifra di 26,9 milioni di dollari nel novembre 2003. All’epoca il dipinto era stato messo in vendita dal magnate dei casinò Steve Wynn, che lo aveva acquistato tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000, periodo in cui concluse vari acquisti d’arte di altissimo livello.

Un incremento che fa capire come il mercato di Modigliani stia vivendo, negli ultimi anni, un momento di grande fibrillazione. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che l’artista livornese stanotte ha messo a segno la sua seconda aggiudicazione di sempre, che conferma la passione del collezionismo internazionale per i suoi nudi distesi.

Come il Nudo Rosso, infatti, anche il Nu couché (sur le côté gauche) battuto questa sera da Sotheby’s fa parte di una serie di 22 grandi nudi femminili “distesi” realizzati da Modigliani negli anni della Prima Guerra Mondiale (ne ha dipinti anche 13 seduti) ed esposti nella prima ed unica personale dell’artista. Quella alla Galerie Berthe Weill di Parigi, passata alla storia per lo scandalo che causò nella società dell’epoca, tanto da essere stata chiusa immediatamente dalla polizia. Di quel nucleo di opere il Nu couché (sur le côté gauche) è il nudo più grande – 99.5 x 146.4 cm -, ma soprattutto uno dei nove nudi di Modigliani rimasti ancora in mani private. Gli altri sono stati acquisiti, negli anni, da vari musei tra cui la National Gallery of Art di Washington, D.C., il Solomon R. Guggenheim e il Metropolitan Museum of Art, entrambi a New York City.

Tutti elementi, quelli citati, che hanno fatto di questo capolavoro una vera e propria “opera trofeo”, tale da meritarsi, già alla partenza, una stima record (non pubblicata in catalogo) di oltre 150 milioni di dollari. La più alta mai formulata per un dipinto presentato in asta: prima di lui questo “onore” era toccato a Picasso con le Les femmes d’Alger (Versione ‘O’) (1955) che fu stimato 140 milioni di $ per poi essere battuto a 179 milioni. Pensate che il Salvator Mundi di Leonardo da Vinci, che è divenuto l’opera d’arte più cara al mondo dopo essere stato venduto per 450 milioni lo scorso anno, era stato valutato “appena”, si fa per dire, 100 milioni di $.

Tra i fattori che hanno contribuito a questo aumento di valore incredibile, c’è anche da annoverare il fatto che l’opera era reduce da una stagione espositiva decisamente importante che l’ha vista, peraltro, in mostra alla Tate Modern di Londra fino all’inizio di aprile di quest’anno per poi volare ad Hong Kong e inaugurare il suo tour prevendita. Una scelta certamente non casuale quella di Sotheby’s di far partire il tour proprio da Oriente, se si considera che il Nudo Rosso, all’epoca del record, fu acquistato dal miliardario cinese Liu Yiqian e da sua moglie, Wang Wei, per il Long Museum: un’istituzione culturale istituita dalla coppia di super-collezionisti a Shanghai nel 2012.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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